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11 ago 2018

Non dimentichiamo le panchine

di Luciano Caveri

Leggo di un certo Romano, in Provincia di Treviso, che ha chiesto al suo sindaco di sostituire con una nuova una vecchia panchina situata davanti alle "Poste" del paese per regalarla alla sua futura moglie. Un gesto romantico perché è lì che si conobbero con una patina di antico in epoca di "chat" per incontri. E' stato intelligentemente accontentato e penso con un brivido alla montagna di scartoffie che saranno state date in pasto alla burocrazia per chiudere la pratica. Credo che ognuno di noi abbia qualche panchina nei suoi ricordi, che fosse laddove si andava da bambini, un posto di incontro con la compagnia, un luogo dove si assisteva a uno spettacolo o ad una gara sportiva e anche qualche primo bacio con labbra tremanti e tempesta ormonale. Vedo in certi paesi vecchietti a discutere sulle panchine e mi immagino che siano lì che già si ritrovavano da bambini nella mai ferma ruota della vita.

Oggi le panchine in molti Comuni scompaiono per evitare che, specie gruppi di nullafacenti, vi bivacchino. Il parco davanti alla stazione ferroviaria di Aosta con le sue panchine è così, segno di incontri che non sono gioiosi ma è un triste ciondolare, specie di quei migranti senza famiglia che aspettano di sapere il loro destino, dopo aver scoperto che il "Bengodi" non abita più qui. In fondo era già così nel rapporto fra panchine e barboni. Ha scritto Niccolò Ammaniti: «Tutti sono bravi a parlare di libertà. Libertà di qua, libertà di là. Ci si riempiono la bocca. Ma che diavolo te ne fai della libertà? Se non hai una lira, un lavoro, hai tutta la libertà del mondo ma non sai cosa fartene. Parti. E dove vai? E come ci vai? I barboni sono i più liberi del mondo e muoiono congelati sulle panchine dei parchi». Poi le panchine cambiano: sono inserite, spesso da architetti alla ricerca del sensazionalismo, in discutibili scelte di arredo urbano. Ho visto ad Ivrea delle panchine-bara in pietra che farebbero la felicità di Dracula. La panchina è stata un simbolo dell'autonomia valdostana: quella rossa con scritta identificativa, che si trova ancora in alcuni posti, spesso stranissimi, come se quella panchina avesse avuto le gambe e si fosse mossa da sola alla ricerca del luogo più adatto dove sostare e ricevere i suoi ospiti. Ho trovato, ricordo di quando la Valle era senza soldi pubblici ed arrancava nel secondo dopoguerra con persone degnissime che svolgevano pieni di speranza i loro incarichi elettivi, un verbale del Consiglio Valle che ricorda quelle panchine e ve lo lascio leggere, perché chi ha scritto il resoconto sommario sembra quasi un poeta con venatura umoristica nella parte in francese: "L'Assessore al Turismo, prof. Deffeyes, riferisce al Consiglio in merito alla relazione seguente, concernente la proposta di approvazione di finanziamento di spesa per l'acquisto di numero duecento panchine da assegnarsi ai Comitati locali per l'incremento turistico, relazione di cui copia è stata trasmessa ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza. "Con deliberazione di Giunta n. 1999 in data 18 novembre 1949, ratificata dal Consiglio regionale nella sua adunanza del 23 febbraio 1950 con deliberazione n. 32, venne approvato l'acquisto di n. 200 panchine assegnate ai Comitati locali per l'incremento turistico per la installazione nei viali, nei giardini e lungo le passeggiate delle località di villeggiatura. Per completare il programma di assegnazione di panchine è necessario di provvedere all'acquisto e alla assegnazione di almeno altre 200 panchine. La Ditta Manavella Giorgio, di Aosta, che ha praticato il miglior prezzo per la fornitura, con lettera del 20 novembre 1950, ha scritto quanto segue: «Da tre anni ho l'onore di fornire a codesto Ufficio le note panche già montate, complete e verniciate, telai come quelli già forniti, tavole come le precedenti di castagno selvatico stagionato nelle dimensioni di m. 2 x 0,20 x 0,04, verniciatura con due riprese in cementite sulle tavole, una ripresa di minio ed una di cementite sui sostegni in ghisa. Nel caso che codesto Ufficio ritenesse di ripetere l'ordinazione, anche nell'interesse di una perfetta esecuzione del lavoro, gradirei ricevere l'ordine al più' presto possibile per assicurare un'ottima stagionatura delle tavole: prezzo Lire 11.500 caduna per un quantitativo non inferiore a duecento panche; pagamento metà all'atto della ordinazione; saldo a lavoro ultimato; imposte-tasse eventuali spese di registrazione fattura o contratto a carico di codesta Amministrazione. Assicuro fin d'ora la perfetta esecuzione del lavoro e prego gradire distinti saluti». Il prezzo praticato dalla Ditta Manavella è molto conveniente e per poter assicurare una buona stagionatura delle tavole è necessario provvedere alla urgente ordinazione delle panchine. Si propone, pertanto, che il Consiglio deliberi

  1. di approvare l'acquisto di numero 200 (duecento) panchine, commettendone l'ordinazione e la fornitura alla Ditta Manavella Giorgio, di Aosta, alle condizioni riportate nella lettera di offerta della Ditta medesima, di cui alle premesse;
  2. di approvare la relativa spesa, prevista in complessive Lire 2.500.000 circa (comprese I.G.E. e spese accessorie), da finanziarsi con imputazione al seguente Residuo n. 66 "Fondo per propaganda e pubblicità turistica";
  3. di delegare alla Giunta regionale ogni provvedimento deliberativo di esecuzione per la fornitura e il pagamento delle duecento panchine e per la successiva assegnazione e distribuzione delle panchine stesse ai Comitati locali per l'incremento turistico, per la loro installazione nei viali e lungo le passeggiate delle località di villeggiatura". Mr. le professeur Deffeyes, Assesseur au Tourisme, illustre brièvement la relation rapportée ci-dessus, en relevant l'opportunité que le Conseil approuve l'achat de deux cents bancs devant étre assignés aux Comités locaux pour le développement touristique et installés dans les avenues, dans les jardins, le long des promenades, dans tous les endroits de villégiature, afin que les touristes puissent admirer avec plus d'aise les beautés panoramiques de la Vallée. Il informe que non seulement les bancs achetés l'an dernier et assignés en son temps aux Comités locaux n'ont pas été tous distribués d'une façon rationnelle mais que plusieurs d'entre eux ont été placés devant l'habitation du Syndic ou du Président du Comité local pour le développement touristique, ou affectés à t'autres emplois. Il précise que des dispositions ont été données afin qu'un fait semblable ne se vérifie plus et pour que les bancs ne soient pas exposés aux intemperies de l'hiver. Consigliere sig. Manganoni dichiara che i Consiglieri del gruppo social-comunista approvano la proposta di acquisto di duecento panchine da assegnarsi ai Comitati locali per l'incremento turistico. Richiamandosi, tuttavia, a quanto da essi già fatto presente in sede di ratifica della deliberazione di Giunta n. 1999, in data 18 novembre 1949, ad evitare che le panchine vengano destinate ad uso di privati, chiedono ed insistono affinché si compili l'inventario di tutte le panchine acquistate ed assegnate ai Comitati locali per l'incremento turistico e si accerti se le panchine stesse siano effettivamente collocate nelle località stabilite. Il Consigliere sig. Brean, richiamandosi pure a quanto già fatto presente in sede di ratifica della succitata deliberazione di Giunta, rileva la necessità. che le panchine siano costruite con legno stagionato, siano opportunamente verniciate ed abbiano la dovuta resistenza. Insiste affinché tali panchine, prima di essere poste in uso, siano collaudate. Chiede, quindi, all'Assessore al Turismo se non ritenga opportuno far apporre su ogni panchina la scritta "Ufficio Regionale Turismo - Aosta". L'Assessore prof. Deffeyes assicura il Consigliere sig. Manganoni che tutte le panchine sono inventariate e che l'Ufficio regionale del Turismo è in possesso di regolare ricevuta delle panchine assegnate ai singoli Comitati, i quali sono responsabili della distribuzione e della conservazione delle stesse. Riconosce che effettivamente, nel passato, in alcuni casi si è fatto un cattivo uso delle panchine ed assicura ancora una volta che tale inconveniente non si verificherà più; a tal proposito, chiede la collaborazione e le eventuali segnalazioni dei signori Consiglieri. Richiamandosi, quindi, alle osservazioni e proposte formulate dal Consigliere sig. Bréan, fa presente che è molto difficile trovare idoneo legname (castagno) stagionato per la confezione di panchine. Per quanto concerne l'apposizione della scritta "Ufficio Regionale del Turismo - Aosta" sulle panchine stesse, fa presente che tale dicitura è stata apposta sulla parte in ghisa di ogni panchina e che, anche in relazione ai rilievi formulati in materia di pubblicità troppo chiassosa dal Consigliere sig. Dujany, non ritiene opportuno fare apporre tale dicitura troppo in vista sulla parte in legno. Il Presidente, avv. dr. Bondaz, invita quindi il Consiglio a procedere alla votazione, per alzata di mano, per l'approvazione della proposta di acquisto di numero duecento panchine da assegnare ai Comitati locali per l'incremento turistico. Il Consiglio, ritenuto doversi procedere all'acquisto di numero duecento panchine da assegnarsi ai Comitati locali per l'incremento turistico, ad unanimità di voti". Ha scritto Beppe Savaste: «La panchina è un luogo di sosta, un'utopia realizzata. E' il margine sopraelevato della realtà, vacanza a portata di mano. E anche il posto ideale per osservare quello che accade». In molte zone si stanno costruendo le cosiddette "panchine giganti", vere attrazioni turistiche: quale Comune valdostano arriverà per primo?