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19 ott 2017

Gli Insoumis e la bandiera europea

di Luciano Caveri

Una premessa è d'obbligo per definire chi siano gli "Insoumis" che, messa la sordina sul Front National dopo la sconfitta di Marine Le Pen e le polemiche successive, sono diventati la "bestia nera" di Emanuel Macron con manifestazioni di piazza e toni rudi all'Assemblée Nationale. Così una scheda tratta da "Wikipedia": «La France insoumise un parti politique français fondé le 10 février 2016. Son objectif est la mise en œuvre du programme écosocialiste "L'Avenir en commun". Le parti présente pour ce faire la candidature de Jean-Luc Mélenchon à l'élection présidentielle de 2017. À l'issue du premier tour, celui-ci arrive en quatrième position avec 19,58 pour cent des suffrages exprimés, échouant à se qualifier pour le second tour pour moins de deux pour cent, mais dépassant très largement le score du candidat du Parti socialiste, Benoît Hamon (6,36 pour cent). À l'issue du second tour des élections législatives de 2017, la France insoumise forme un groupe parlementaire de dixsept députés à l'Assemblée nationale, avec Jean-Luc Mélenchon en président de groupe».

Uno dei battibecchi più forti fra Mélenchon e Macron ha riguardato - dato che la simbolistica in politica ha un suo "perché" - l'uso della bandiera europea, che per altro è stata mostrata in lungo in largo dal giovane Presidente durante la campagna elettorale, compresa la suggestiva cerimonia la sera della vittoria. Così gli "Insoumis" hanno cominciato a polemizzare sulla bandiera europea esposta in modo fisso, a partire dalla Presidenza Hollande, nell'emiciclo dell'Assemblée Nationale. Traggo da un'agenzia di stampa una sintesi dell'avvenimento: "Les dixsept députés du groupe "France insoumise" ont déposé un amendement à une proposition de résolution visant à interdire le drapeau européen dans l'hémicycle de l'Assemblée nationale. La résolution a été adoptée en commission des lois ce mercredi à la mi-journée, mais sans modification: l'amendement a été balayé d'emblée". In sostanza il Gruppo voleva solo il tricolore francese e - udite udite - la bandiera delle Nazioni Unite, sconosciuta ai più. Evidente che Mélenchon, che pure è stato deputato europeo, cavalca a sinistra l'antieuropeismo, che nel frattempo la Le Pen - vedi come cambia la politica - ha abbastanza attenuato. Ora un deputato "insoumis", Alexis Corbière, attacca sulla bandiera europea: «Cette symbolique du fond bleu et ces douze étoiles est directement inspirée de la médaille pieuse dédiée à la Vierge Marie que Monsieur Heitz (le fonctionnaire européen qui a dessiné le drapeau) portait autour du cou [...] C'est un symbole marial, volontairement adopté le 8 décembre 1955, le jour de l'Immaculée Conception». Aggiunge il barricadiero: «Plus que jamais, nous avons besoin de laïcité et il importe que les symboles présents dans cette Assemblée soient conformes à cette volonté qui nous rassemble». Il mio amico Mariano Allocco, occitano e montanaro, ha scritto anni fa sul tema nel suo libro "Ex sudore populi": «Ogni struttura di potere, ogni religione, ogni organizzazione, ogni civiltà, hanno simbologie proprie che li caratterizzano e li identificano e in cui si riconosce la loro identità collettiva, normale perciò che l'Europa, fin dall'inizio del suo percorso storico, si sia dotata di tutti quei simboli che la caratterizzano come entità politica. Sono stati scelti l'inno, tratto dall'ultimo movimento della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, il nuovo motto "uniti nella diversità", preparato per accogliere i Paesi dell'Est che hanno storie radicalmente diverse da quelle degli Stati fondatori ed è stata individuata la data del 9 maggio per la "Festa dell'Unione", perché fu il 9 maggio del 1950, con la dichiarazione di Robert Schuman, che i governi dei principali Stati del Vecchio Continente, nel pieno della guerra fredda, stabilirono un'intesa per impedire nuovi conflitti in Europa. Infine c'è la bandiera, il vessillo blu con dodici stelle (ora dorate, ma inizialmente bianche) allineate a intervalli regolari lungo un cerchio centrato in essa. Tutti questi simboli sono stati confermati il 10 luglio 2006 a Bruxelles quando è stata distribuita la bozza definitiva della Costituzione Europea, compresa la bandiera, che aveva dodici stelle quando gli Stati che l'hanno scelta erano solo sei e che continua a averne dodici anche con l'ingresso delle Nazioni dell'Est. In quel contesto la mancata menzione delle radici cristiane nel preambolo della prima bozza di Costituzione ha provocato polemiche sul piano politico e la formale protesta della Santa Sede, ma a ben vedere il richiamo al cristianesimo è presente proprio sul simbolo per eccellenza, sulla bandiera perché quelle dodici stelle provengono dal culto della Vergine Maria e sono svincolate dal numero degli stati aderenti». Allocco così spiega: «Ma veniamo alla sua storia. Il primo Consiglio d'Europa si costituì a Strasburgo nel 1949, allora esso era un organismo poco più che simbolico, che aveva l'obiettivo di "porre le basi per una auspicata federazione del Continente" e l'anno dopo bandì un concorso di idee, aperto a artisti europei, per individuare la comune bandiera. La gara fu vinta dal bozzetto presentato da un artista allora poco noto, Arsène Heits: dodici stelle bianche disposte in cerchio su sfondo blu. I colori, bianco e blu, colpirono il presidente della commissione giudicatrice, Paul M. G. Lévy, che vide probabilmente in essi un richiamo alla bandiera del neonato Stato d'Israele, bianca e blu appunto. Il numero dodici, poi, creava un ponte tra le due fedi, questo numero compare più volte nell'antico e nel nuovo testamento, dodici i figli di Giacobbe e le tribù di Israele, dodici gli apostoli di Gesù, dodici, come le porte della Gerusalemme Celeste, le edicole in San Giovanni, l'antica basilica lateranense cattedrale di Roma. Le origini delle dodici stelle della bandiera vanno cercate con questa chiave di lettura, esse sono legate al culto della Vergine Maria e all'Apocalisse. Arsène Heits, come migliaia di cattolici di allora e di oggi, aveva al collo la cosiddetta "Medaglia Miracolosa" e da essa trasse lo spunto per il bozzetto della bandiera. Questa medaglia era stata coniata dopo l'apparizione della Madonna a Catherine Labouré nel 1830, fu la Madonna stessa che indicò alla religiosa di rappresentare sulla medaglia le dodici stelle della corona posta sul capo della donna dell'Apocalisse e Bernardette Soubirous portava la "Medaglia Miracolosa" legata al collo con uno spago l'11 febbraio 1858, quando le apparve per la prima volta la Signora che era vestita di bianco e blu. Il bozzetto della bandiera piacque alla commissione tutta, anche se ci furono inizialmente discussioni sul numero delle stelle. Perché dodici quando gli Stati fondatori erano solo sei? Perché farle restare a dodici anche in seguito? Arsène Heits alla commissione non svelò la provenienza biblica del simbolo (lo ammise solo in seguito), ma sostenne che il dodici era, per la sapienza antica, un "simbolo di pienezza", questa lettura allora passò e questo numero e stato confermato ancora recentemente, "Il numero dodici simboleggia, da sempre, la perfezione e l'unità ed è inamovibile indipendentemente dal numero degli Stati che entreranno a far parte dell'Unione". Nessuna affinità con il numero delle stelle della "Old Glory", la bandiera degli Stati Uniti d'America, là un laico richiamo al numero degli stati confederati, qui invece un esplicito riferimento alla fede cristiana. Per finire un'ultima notizia, che per i credenti può essere oggetto di riflessione e per gli altri invece può essere catalogata come una di quelle argute "astuzie della storia" di cui parla Hegel. Il 25 ottobre 1955, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa scelse all'unanimità l'emblema di colore azzurro, raffigurante un cerchio di dodici stelle d'oro; l'adozione ufficiale della bandiera fu sancita poi con una solenne cerimonia, messa a calendario tenendo conto esclusivamente degli impegni dei politici che componevano il Comitato dei Ministri e che si svolse l'8 dicembre del 1955, festa dell'Immacolata Concezione, giorno che per tutti i leader coinvolti era casualmente libero da altri impegni. Nella risoluzione adottata nell'aprile 1983, il Parlamento Europeo raccomandò di utilizzare come bandiera comunitaria quella creata dal Consiglio d'Europa nel 1955. Il Consiglio Europeo, nel giugno 1984, in occasione della sua riunione di Fontainebleau, sottolineò la necessità di promuovere l'immagine dell'Europa tra i cittadini e nel mondo e nella riunione di Milano del giugno 1985 propose alla Comunità di scegliere come emblema quello scelto l'8 dicembre 1955, cosa che avvenne all'inizio del 1986. Da allora sia il Consiglio d'Europa che la Comunità Europea (e, dopo l'entrata in vigore del "Trattato di Maastricht", l'Unione europea) si riconoscono in una sola bandiera, che è diventata il simbolo per eccellenza dell'identità europea e delle sue istituzioni». Segnalando come, se avete voglia di scoprirlo, sia l'azzurro della bandiera che le famose stelle mariane le potete ben vedere nella celebre Cattedrale di Strasburgo, città simbolo dell'Europa. Conclude Allocco e sottoscrivo: «Ci saranno ancora e sicuramente discussioni sulla opportunità o meno di far menzione al Cristianesimo nel preambolo della Costituzione europea, ma la presenza di un simbolo che fa riferimento alla religione nel luogo sacro per eccellenza anche a una lettura laica, sulla bandiera, è ormai cosa fatta». Il mio amico Mariano (un nome che è una vocazione, si potrebbe dire scherzando) racconta poi degli antichi legami della "sua" bandiera quella occitana! Anche la bandiera valdostana, ufficiale dal 2006, ha una storia antica, che non si può cancellare. Ma è altra storia...