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26 mag 2016

Gli Spam e le Chat (con ricatto)

di Luciano Caveri

Come diavolo vivessimo senza Internet è ormai un mistero, che talvolta viene sondato dai figli, come se avessi vissuto in una caverna del paleolitico, dipingendo le pareti di animali come avvenuto nelle grotte di Lascaux. Eppure si campava tranquillamente senza connessione e certi spazi vuoti li si riempiva lo stesso, cosa che oggi appare impossibile. Invece, oggi, se passa un certo tempo senza connettersi ci si sente isolati e impotenti, come il Robinson Crusoe settecentesco sulla sua isoletta. Ha scritto il filosofo e psicologo Umberto Galimberti: «Acceso o spento che sia, il cellulare non ci dà scampo. Se chiamiamo vuol dire che non sappiamo più attendere e, nell'attesa, pensare ed elaborare, se rispondiamo siamo in ogni momento alla mercé degli altri, se spegniamo il cellulare dobbiamo prima o poi giustificarci. Come ognuno può constatare non siamo più liberi, non abbiamo più chance. Non disponiamo più del nostro tempo per pensare le nostre risposte perché dobbiamo darle subito e di corsa, non abbiamo più la possibilità di interiorizzare i nostri amori perché, se non chiamano, è già subito abbandono. Non sappiamo più stare soli con noi per più di un'ora, e così la nostra interiorità si impoverisce».

Ma bisogna prendere atto della realtà e attrezzarsi, tanto ormai questa è l'onda da cavalcare, cercando semmai fonti di divertissement. Ho già avuto modo di dire che il mondo degli spam è un luogo pieno di sorprese. La prima, se volete, viene proprio dal nome "spam", che deriva da una marca di carne in scatola inglese fabbricata dalla "Hormel food corporation", come se in Italia si dicesse - che so - carne "Simmenthal.".
 In realtà "spam" - lo traggo da un vecchio numero del "Corriere della Sera" - è un acronimo: la fonte originale del nome è "Shoulder of Pork And haM" ("spalla di maiale e prosciutto"). Altre spiegazioni possibili sono "SPiced hAM" ("prosciutto aromatizzato"), "Spiced Pork and hAM" ("maiale e prosciutto aromatizzati"), "Specially Processed Army Meat» ("carne per l'esercito fabbricata in modo speciale") oppure "Specially Processed Assorted Meat" ("carne mista fabbricata in modo speciale") per la versione light che contiene carne sia di maiale che di pollo.
 Cerchiamo di capire come la carne in scatola e la posta elettronica possano essere state messe in relazione. Il nesso è costituito da una scenetta dei "Monty Python", ormai un classico nel Regno Unito. Un gruppo di vichinghi siede in un ristorante e ordina dei piatti "senza" spam, cosa che la cameriera puntualmente disattende - la scenetta è probabilmente legata proprio alla politica di razionamento bellico della carne nella Seconda Guerra Mondiale. Nel finale tutti cantano una canzone che ripete infinite volte le dubbie virtù dello spam, da cui il bizzarro legame con le e-mail rompiscatole. Dice il ritornello:

 «Spam spam spam spam spam spam spam spam lovely spam, wonderful spam!» 
L'idea che ha portato alla scelta del termine è quella, ispirata dal tormentone, di un noioso disturbo di livello e continuità tali da ostacolare la possibilità di comunicare. I miei "indesiderati" (spam, appunto) sono un miniera di cose da ridere: si va dalle auto alle assicurazioni, dai mutui alle lauree facili, dalle sigarette elettroniche ai purificatori d'acqua, dai "Casinò on line" ai montascale. Ma soprattutto - e la notizia è di questi giorni - spuntano proposte di ragazze colpite dal mio imperdibile sex appeal e vogliono un appuntamento, specialmente in chat. Il meccanismo è questo: uno si collega con queste tizie, che ti fanno spogliare nudo e registrano la tua performance fatta con webcam e poi ti ricattano e, se non paghi, mettono il tuo filmino a luci rosse sul Web con tutte le conseguenze del caso. Leggo, a questo proposito, che centinaia di valdostani ci sono cascati e dunque il numero di persone infinocchiate deve essere ormai enorme e con giri di affari colossali, che ruotano attorno al sesso virtuale. Chissà che percentuale c'è fra chi denuncia e chi paga in cambio del silenzio per evitare di dover spiegar a casa di aver fatto la lap dance in soggiorno o lo striptease in favor di telecamera, convinti - prima del ricatto - di essere oggetti di desiderio...