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28 set 2015

Sentimenti e affini

di Luciano Caveri

Anche quest'anno, in un lungo percorso radiofonico, coadiuvato da Elena Meynet, ho deciso di arrampicarmi sulla "montagna dei Sentimenti e degli Stati d'animo": una scalata virtuale e piacevole nel clima confortevole dello studio radiofonico di "Rai Vd'A". In un'ora di trasmissione in diretta, con pensieri personali, citazioni, interviste, canzoni e musiche, facciamo un giro attorno ad alcune parole cardine. Spero che un giorno potrò segnalarvi dove riascoltare in un "podcast" quanto per ora viene trasmesso solo in modulazione di frequenza. Per chi è avido lettore di romanzi, uno dei momenti più belli, quando vieni accompagnato lungo una storia raccontata, è la scoperta dei caratteri dei personaggi, che vengono in genere svelati nel percorrere la trama di un libro. Ma in realtà il romanzo più avvincente resta la nostra vita, che ci consente di immergerci quotidianamente in tutta la tipologia di sentimenti e di stati d'animo possibili nell'interazione con le persone che ci circondano.

Sin dalla più tenera infanzia, inizia un'opera di accumulazione di saperi che ci dovrebbero consentire di destreggiarci, ma la profondità dell'animo umano è tale che - almeno così capita a me - ogni tanto mi stupisco dell'altezza, ma anche al contrario della bassezza, di cui siamo capaci. Così, nel montare una trasmissione per la Radio, alla fine non faccio solo uno sforzo intellettuale in senso lato, ma mi ritrovo a riflettere sui miei modi di pensare e di agire rispetto al tema prescelto. Segnalo che ho scritto Radio con una lettera maiuscola non a caso, perché la radio - intesa come apparecchio - l'ho vista crescere e modificarsi nel tempo. Dal gigantesco apparecchio della mia infanzia alle "app" sul mio telefonino, sapendo mutare nel tempo e adeguarsi alle modificazioni dei gusti e del mercato. Ogni volta che questo strumento di trasmissione veniva dato per morto, è rinato dalle proprie ceneri e chi saprà sfruttare bene le potenzialità del digitale farà un ulteriore salto in avanti. Ma l'uso del maiuscolo - Radio - è anche il riconoscimento di qualche cosa che ha pesato nella mia vita, che sia stato al microfono o, dall'altra parte, all'ascolto. Sinora ho parlato, negli ultimi scampoli dell'estate, della Felicità, mentre l'ultimo giorno d'estate c'è stata l'immersione nella Calma. Busserà alla porta, con l'autunno, la Tristezza e poi arriveranno, ma l'ordine non è ancora prefissato l'Amicizia, l'Amore, la Civetteria, la Dolcezza, il Coraggio, la Paura. Seguiranno la Generosità, la Giocosità, l'Indignazione, la Licenziosità, la Speranza e la Pace. Per conto suo ci sarà, a tempo debito, il Natale, che genera diversi sentimenti. Di settimana in settimana, il cambio è talvolta brusco. Ma se analizziamo una nostra giornata qualunque, dall'alba al tramonto, se non ci mettiamo anche i sogni della notte che hanno un carattere rivelatore, è vero che questa mutevolezza è nella quotidianità e i sentimenti cambiano con una rapidità impressionante. Per altro è vero che, da buoni primati, sappiamo interpretare ormai dai volti, dalle movenze e dai gesti altrui come va il barometro del loro modo di essere. Che ognuno di noi sia un pozzo senza fondo di ispirazioni è dimostrato proprio dall'uso più recente della radiofonia con conduttori, che si copiano l'uno con l'altro nel fissarsi certi temi, per poi, pigramente, limitarsi a fare da collettori di sms, messaggi vocali o poste elettroniche degli ascoltatori. Una Radio a sforzo zero.