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06 set 2013

Aspettando Renzi

di Luciano Caveri

Matteo Renzi è il solo esponente del centrosinistra (o, se preferite, centro-sinistra) che può vincere a man bassa eventuali elezioni politiche. Lo scrivo, dopo l'estate, non a caso e visto che volevo scriverlo da qualche giorno non è la conseguenza "usa e getta" di un "renzismo" che sta colpendo una parte d'Italia, quella che sente l'aria come fanno i bracchi che inseguono una preda. La verità è che, come credo capiti a tutti, l'estate è la stagione nella quale si hanno i maggiori e i più vari contatti sociali. Per cui è normale parlare di politica che, visto lo stato drammatico della situazione italiana, finisce per essere argomento assai gettonato. Sulla base di queste "chiacchiere", dalle più banali alle più approfondite, mi sono convinto che - nel caos attuale - il sindaco di Firenze ha finito per rappresentare una speranza. Non so se queste aspettative verranno mai realizzate, ammesso cioè che l'Italia sia ormai un Paese governabile, ma il fatto certo è che Renzi ha un seguito vasto e che attraversa gli schieramenti, pescando anche a destra e fra gli indecisi. Dovessi dire non mi sembra neppure il frutto di chissà quale marketing vincente, ma piuttosto delle circostanze grame in cui diventa naturale cercare una via d'uscita e Renzi - merito suo o torti altrui, a seconda di come la si veda - appare essere una chance da sfruttare in fretta. Si tratta di un vento favorevole che immagino Renzi e i suoi collaboratori più esperti abbiamo perfettamente colto e non solo grazie agli esperti di sondaggi, che in Italia raramente ci pigliano. Quanto semmai dall'idem sentire, che finisce per essere qualcosa di palpabile nella quotidianità. Spero di aver l'occasione di conoscere Renzi per formarmi un'opinione personale. Un quarantenne, specie se saprà crearsi una squadra capace e affidabile e se avrà i voti necessari per governare senza la necessità di troppi compromessi, potrebbe dare una sveglia all'Italia in catalessi. Ma è difficile dire se supererà gli sbarramenti, prima in casa sua e sono i più insidiosi e poi nella dialettica con gli schieramenti politici avversi. Il suo potrebbe essere un fuoco di paglia oppure un auspicabile cambiamento di velocità, senza il quale si dovrebbe vivacchiare in questo clima senza prospettive in un paso doble sinistra - destra che a me sembra un'agonia. Tra l'altro in questa situazione agiscono patetici "pontieri" che sperano in chissà quali premi futuri. La stessa identica agonia che in Valle d'Aosta ha colpito l'asse Union Valdôtaine - Stella Alpina in una stagnazione politica che fa persino impressione. Chi si trova immerso in questa palude Stigia non so davvero come potrà uscirne. Non sappiamo bene cosa voglia dire il celebre verso dantesco «Pape Satàn, pape Satàn aleppe», connesso alla palude, ma sappiamo bene in quale generale tristezza (politica, beninteso) ci troviamo a vivere. Per cui sperare in un'ultima spiaggia ha un suo perché.