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07 lug 2013

Le estati volano...

di Luciano Caveri

Sull'estate - stagione di vacanza e riposo per eccellenza - bisogna intendersi. La prima fregatura, su cui bisognerebbe riflettere è che, quando inizia con il solstizio (quest'anno alle ore 5.04 del 21 giugno), è già avviato l'accorciamento delle giornate. Scrive "3B Meteo": "Nonostante il 21 Giugno sia ufficialmente iniziata l'estate, periodo per antonomasia di vacanza, bella stagione e clima caldo, almeno alle nostre latitudini, purtroppo essa non coincide con la stagione in cui le giornata sono più lunghe. (...) Già dai prossimi giorni la durata del giorno, intesa come l'arco di tempo che intercorre tra il momento in cui l'arto superiore del disco del sole sopra l'orizzonte appare durante l'alba al momento in cui scompare sotto l'orizzonte durante il tramonto, subirà una progressiva diminuzione. Nel contempo andranno riducendosi anche le ore di crepuscolo, ossia il periodo di luce che persiste anche quando il sole è sotto l'orizzonte, passando dalle 1,46 di questi giorni (riferita a 45° N) alle 1,16 dell'equinozio d'autunno". Insomma: una fregatura. Come osservava Charlie Brown, personaggio di Charles M. Schulz negli straordinari "Peanuts": «le estati volano sempre... gli inverni camminano!». A conferma della battuta, quando inizia il periodo delle ferie per definizione, le lunghe giornate vanno già a ridursi e ad agosto - mese delle villeggiature italiche per antonomasia - siamo già in ristrettezza di ore di chiaro. Ma la più grande fregatura, qui da noi, è stato il succedersi di una primavera con maltempo, cui è succeduta sino ad ora un'estate zoppicante. Certo, senza fare del meteo un'ossessione, vale anche il contrario: inutile far finta che questo non giochi in negativo su un turismo estivo in montagna che è distante un abisso dagli anni d'oro. Se il tempo è brutto, questo vale equamente per montagna e per il mare, ogni attività all'aria aperta risulta difficilmente sostituibile da attività al chiuso ed esiste un effetto depressivo che credo tutti noi abbiamo vissuto sulla nostra pelle come turisti privati del proverbiale solleone. Insomma, visto che alla fine le previsioni di lungo periodo sono scientificamente poco probanti, confidiamo in un colpi d'ala dell'estate nella nostra zona alpina, vittima fino adesso di questi "stop and go", che non fanno bene al nostro umore ed al "Pil" della Valle d'Aosta!