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16 apr 2013

La relazione 2012 del Difensore civico

di Luciano Caveri

Conosco il Difensore civico in carica in Valle d'Aosta, Enrico Formento Dojot, ormai da una vita e ricordo in particolare i gloriosi tempi del Liceo, quando si creano quei legami di amicizia che restano intatti, pur con il diradarsi delle frequentazioni per le dinamiche della vita. Enrico è, oggi come allora, una persona seria, dotata di un innato senso del dovere, mitigato da una "sense of humour" di rara efficacia, che tende a riportare tutto e tutti alla realtà. L'ho visto anche nel lavoro di responsabilità che abbiamo condiviso in Regione, quando riusciva a mostrare "self control" (uso anglicismi proprio perché confacenti al suo aplomb da anglosassone, mentre è di Pont-Saint-Martin, ma con antico balmetto nel vicino Canavese), anche in occasioni ad alta tensione che avrebbero potuto scalfire la sua proverbiale flemma. Nei giorni scorsi, Formento Dojot ha presentato la sua relazione annuale sullo scorso anno, la prima dopo essere sopravvenuto nel ruolo di Difensore civico a Flavio Curto, diventato giudice della Sezione di Controllo della Corte dei Conti. L'intero documento, che descrive l'insieme del lavoro svolto, è scaricabile dal sito del Consiglio Valle. Io vorrei riportare i punti cardine della parte conclusiva: "In primo luogo, gli Enti pubblici che finora avevano assicurato un'ampia copertura dei bisogni rappresentati, si trovano nella necessità di ridurre i fondi destinati all'assistenza, in ossequio al concetto di "spending review" che sta interessando da qualche tempo – e la situazione non potrà che consolidarsi – gran parte dei settori dell'Amministrazione pubblica. E ciò comporta per i cittadini in difficoltà una riduzione dei tempi e degli spazi di recupero. Inoltre, più in generale, il quadro economico del 2012 non è risultato esaltante. Possiamo ormai sostenere pienamente, senza tema di smentite, che la crisi iniziata nel 2008 e che si riteneva congiunturale, è proseguita divenendo strutturale, incidendo, quindi, pesantemente e permanentemente, sul potere d'acquisto e sul tenore di vita dei cittadini. Il lavoro alle dipendenze degli Enti pubblici ha visto un blocco degli aumenti stipendiali che si protrarrà presumibilmente ancora per la prossima tornata contrattuale, il lavoro nel settore privato denuncia una contrazione. Il rapporto sull'economia valdostana elaborato dalla "Banca d'Italia" nel mese di novembre 2012 ha sottolineato alcuni dati emblematici. La disoccupazione si situa al sette per cento, con una parallela diminuzione del numero degli occupati (-3,7 per cento) e un calo dell'offerta di lavoro (-1,2 per cento), rispetto all'anno precedente. I prestiti bancari, cresciuti per le imprese, sono diminuiti per le famiglie, per debolezza, sostanzialmente, della domanda. La qualità del credito erogato alle imprese è peggiorata, mentre è rimasta stabile quella per le famiglie consumatrici. Unico dato in controtendenza, il segnale positivo del comparto turistico (presenze in aumento dell'1,8 per cento)". Sappiamo come, con la recente stagione invernale, purtroppo anche nel turismo la macchina si sia fermata e cresca la preoccupazione per uno dei "motori" del settore produttivo. Conclude Enrico Formento Dojot : "Vero è che il resto d'Italia presenta dati assai più negativi ma è innegabile che anche il "Sistema Valle d'Aosta", sicuramente più robusto, inizia a sentire la crisi. E' quindi reale sostenere come la ripresa possa ipotizzarsi, in linea con le previsioni a livello nazionale, non prima del secondo semestre del 2013 e che l'auspicata "luce in fondo al tunnel" appaia ancora fioca e lontana, se non addirittura, al momento, illusoria. Una lenta ripresa, conferma la "Banca Centrale Europea" ad inizio di quest'anno, arriverà non prima del secondo semestre. Alcuni analisti, tuttavia, ritengono che nel secondo semestre si verificherà soltanto un rallentamento della contrazione. Uno studio recente di "Rete Imprese" ha evidenziato come il reddito medio sia tornato ai livelli del 1986 e i consumi si posizionino sui livelli di quindici anni fa. Il "Fondo Monetario Internazionale", l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e la stessa Bankitalia stimano, per il 2013, che il prodotto interno lordo scenderà in Italia dell'uno per cento. Il contesto macroeconomico di riferimento si riverbera, per necessaria conseguenza, sull'occupazione, sul posto di lavoro, che è da sempre la prima fonte di reddito, soprattutto per i soggetti svantaggiati e, pertanto, sulla vita concreta dei cittadini, sulle loro aspettative, sui loro problemi, in definitiva sulle questioni che vengono portate all’attenzione del Difensore civico". Credo che non ci sia nulla da aggiungere.