Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
15 ago 2012

I perché dei tumori e il "caso corso"

di Luciano Caveri

Chissà se un giorno si scoprirà con esattezza il perché della terribile presenza dei tumori in Valle d'Aosta. Basta guardarsi attorno, fra parenti e amici, per averne una conferma empirica. Se si guardano poi i dati, di cui posso dare qualche indicazione rozza, perché gli studi sono materia difficile da volgarizzare e la statistica è materia da manovrare con attenzione per un campione piccolo come quello valdostano, si può vedere che per gli uomini in Valle l'incidenza e purtroppo la mortalità sono elevatissime se comparate ad altre Regioni (siamo secondi solo alla Campania), mentre per le donne incidenza e mortalità sono elevate, ma siamo in "gruppo" con altre Regioni. Conosco alcune delle spiegazioni, che vanno dagli stili di vita che evidenziano diversi fattori di rischio a motivi ambientali come l’esposizione a diverse sostanze cancerogene, ma certo risultano alla fine interessanti ma insoddisfacenti per i comuni mortali e dovrà essere la ricerca scientifica - ed un giorno sicuramente avverrà come per altre terribili malattie - a svelare i meccanismi con esattezza ed a trovare un rimedio radicale. Mi ha incuriosito una storia che si sta sviluppando in Corsica, dove esiste la convinzione popolare, sinora smentita dalla accertamenti della Magistratura, che ci sia per alcuni tumori e analoghe malattie una lunga scia di morti causati dalle celebre centrale nucleare di Černobyl', sedici anni fa. Traggo questi elementi da un giornale francese e sintetizzo: "En octobre 2001, la Collectivité territoriale de Corse (CTC) s'était solennellement élevée contre la décision de la cour d'appel de Paris de ne pas poursuivre les investigations sur l'impact du nuage radioactif de Tchernobyl en France. Les élus de l'assemblée avaient alors décidé de confier à l'hôpital "Galliera" de Gênes une étude épidémiologique concernant les conséquences sanitaires de la catastrophe dans l’île. Cette étude est entrée dans une nouvelle phase vendredi, avec la sollicitation de la population". Così si sottolinea il passaggio attaule dello studio in corso: "Plus de 26 ans après l'explosion du réacteur numéro 4 de la centrale ukrainienne, survenue le 26 avril 1986, une grande enquête a donc été lancée auprès de la population corse. La CTC a diffusé un "Appel à la population" pour "recenser les pathologies déclarées après le passage du nuage radioactif et susceptibles d'avoir été causées par celui-ci: maladies du sang (hémopathies malignes, lymphomes ou leucémies) et maladies de la thyroïde", précise l'instance dans un communiqué". Ovviamente non c’è solo il "caso corso": "Le passage du nuage de Tchernobyl et ses conséquences font l'objet d'une controverse en France. Les autorités françaises n'ont jamais reconnu la moindre conséquence sanitaire, répandant l'idée que, selon l'expression consacrée, le nuage s'est arrêté aux frontières françaises. Et dans un arrêt de non-lieu rendu le 7 septembre 2011, la Cour d'appel de Paris a estimé que cette catastrophe n'avait pas eu de conséquence sanitaire mesurable en France. Elle a notamment mis hors de cause l'ancien directeur du "Service central de protection contre les rayons ionisants", le professeur Pierre Pellerin, seul mis en examen, pour "tromperie aggravée", en 2006, dans ce dossier". Leggo che anche in Italia gli studi fatti hanno "scagionato" l'esplosione della centrale nucleare e smentito la vulgata popolare che anche da noi in Valle è solidamente ancorata. Vedremo ora che cosa sortirà da questo approfondimento in Corsica.