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10 mar 2012

Comportamenti e spese sanitarie

di Luciano Caveri

Mi capita, quando leggo i giornali, di mettere da parte un articolo che mi ha colpito. E' uno dei "riti" legati alla carta stampata, destinato purtroppo a scemare visto che ormai mi accorgo di un lento ma inevitabile spostamento verso la lettura on line. Intendiamoci: il "copia e incolla" o la stampa di un "pezzo" non sono neanche lontanamente parenti del possesso fisico del quotidiano, che appartiene alla categoria dei piaceri. Ritrovo in borsa un "faccia a faccia" che mi aveva colpito su "Le Soir", il quotidiano belga francofono che ha periodicamente un inserto che si chiama "polémiques", che in prima pagina pubblica due punti di vista diametralmente opposti sullo stesso problema. Il tema in questo caso è così riassunto: "un célèbre cardiologue veut qu'on arrête de rembourser les soins aux  cardiaques qui ne respectent pas l'arrêt de fumer, au motif qu'il posent un geste qui aggrave leur mal". Al cardiologo, Pedro Burgada, replica Jean-Pascal Labille delle "mutualités socialistes" che la definisce "une idée dangereuse, inapplicable et inutile". In sostanza la discussione sui fumatori cardiopatici finisce per essere una discussione sugli "stili di vita" e i costi sociali dei comportamenti soggettivi che possono accrescere le conseguenze della malattia. Tema che penso non debba essere considerato un tabù. La trasparenza dei costi della Sanità è un tema correlato e non banale. Condivido l'idea, variamente già usata altrove, che in Valle arrivi a fine anno a ciascun cittadini valdostano un estratto conto dei costi di ciascuno in spese sanitarie gravate sul pubblico. Non si tratterebbe di colpevolizzare i malati - per carità! - ma di dare un senso compiuto all'impegno enorme in una spesa ormai totalmente regionalizzata. E chissà che questo non incida anche sui comportamenti.