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14 apr 2011

Ben detto, Siegfried!

di Luciano Caveri

«Signor Presidente, fin dall'inizio di questa legislatura il mio partito si è posizionato in modo autonomo e indipendente al di fuori della logica dei blocchi precostituiti di maggioranza ed opposizione. Abbiamo valutato i singoli provvedimenti di volta in volta votando a favore delle proposte condivisibili e contro quelle che non ci hanno convinti. Oggi siamo chiamati a votare in Aula su una delibera che la Giunta per le autorizzazioni a maggioranza ha espresso sostenendo un conflitto di attribuzione nei confronti dell'Autorità giudiziaria della procura e del GIP di Milano sul caso "Ruby". Noi non condividiamo questa valutazione. Non può essere infatti la Camera nel caso concreto a decidere sulla natura ministeriale o meno di un reato, con un voto che, sotto questo profilo, è esclusivamente politico ed estraneo alle prerogative attribuite dalla Costituzione al Parlamento. Non può essere la Camera a qualificare il giudice naturale, come la Cassazione ha ribadito. Ne consegue che il voto di oggi ha come conseguenza solamente di mantenere aperto un conflitto istituzionale e politico poiché anche un voto favorevole dell'Aula non sospenderebbe comunque il procedimento in corso. Riteniamo, invece, che il Presidente del Consiglio debba rispondere alla magistratura ordinaria come ogni altro cittadino italiano perché siamo di fronte non ad una condotta nell'esercizio della funzione pubblica, ma ad una condotta privata posta in essere da una persona che svolge una funzione pubblica, il che è completamente diverso e non configura alcun profilo di reato ministeriale. Non vi sono, a nostro giudizio, prerogative del Parlamento che siano lese e la tesi di un conflitto di attribuzione è del tutto infondata. Per queste ragioni, voteremo contro questa proposta». Così si è espresso ieri alla Camera il mio amico, Siegfried Brugger, capo del Partito sudtirolese (SVP) a Montecitorio. Lo ha fatto in modo cristallino, sia sulla posizione del suo partito sia su questo crescente intreccio fra gli interessi di Silvio Berlusconi come imputato in diversi processi e le iniziative legislative del Governo da lui presieduto per farli saltare. Che questo avvenga in un periodo di smodata "campagna acquisti" di deputati - e anche quando l'UV si accinge ad allearsi con il PdL - dimostra la linearità della SVP.