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10 apr 2011

Opportuni distinguo

di Luciano Caveri

Questa storia dell'"invasione" dei tunisini ha un aspetto insopportabile. Riguarda l'evocazione dei migranti italiani nel mondo, fatta dallo stesso Silvio Berlusconi, come molla per una maggior comprensione verso chi arriva. A parte il fatto che l'emigrazione "italiana" andrebbe divisa correttamente fra quella onesta di cui andare fieri e quella disonesta (che ha esportato modelli di criminalità organizzata che hanno marchiato per sempre l'"italianità"), resta ovvio che citarla in questa occasione è davvero inopportuno. Mi riferisco all'attitudine di questa "massa" di persone arrivate con una logica pretenziosa rispetto ai loro diritti - e sin lì ci potrebbe anche stare - ma soprattutto con una carica di inciviltà e di violenza che si è vista con il trattamento che hanno inflitto alle navi con cui sono stati trasferiti da Lampedusa verso le loro destinazioni. Nelle poche ore di navigazione, queste navi sono state letteralmente distrutte con un teppismo insopportabile e tra l'altro impunito, che rende improponibile ogni parallelo con certe emigrazioni del passato. Sta andando in onda su "RaiVd'A", curata da Didier Bourg valdo-parigino, una serie di trasmissioni sull'emigrazione valdostana - per ora nella vicina Francia, dove si stima che ci siano mezzo milione di francesi di origine valdostana! - che sono illuminanti dell'atteggiamento laborioso e rispettoso che avevano nel Paese ospitante senza dimenticare l'amore per la nostra Valle. Gli opportuni distinguo servono proprio a non mischiare situazioni e atteggiamenti radicalmente diversi e che ci servono a leggere le situazioni odierne con crudo realismo e senza troppa retorica patriottarda.