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07 apr 2011

Rimarchevoli scoperte

di Luciano Caveri

I recenti ritrovamenti nella "Conca di Barbissogne" sotto l'Aiguille du Menteur, in quello che sembra essere - anche grazie agli accertamenti con il "carbonio 14" sulle ossa degli scheletri e sui resti di cibi rinvenuti vicino ai focolari - un villaggio degli antichi Salassi, apre una prospettiva del tutto nuova sulle abitudini alimentari e su alcuni costumi della popolazione che abitò per secoli la Valle d'Aosta, prima dell'invasione romana. Di certo i Salassi erano onnivori e tutto fa presumere che seguissero i ritmi dei pasti analoghi ai nostri. La prima colazione si ritiene fosse a base di carne secca, tipo l'attuale mocetta, ricavata o dalla marmassa (una marmotta piatta, tipo sogliola, allora presente sulle Alpi) o dall'unibecco (stambecco con un solo corno). La bevanda caratteristica del mattino era una sorta di cappuccino fatto con radici di tarassaco e latte appena munto, rigorosamente tiepido. Il pranzo prevedeva formaggi di capra autoctona caratteristici per la loro forma a sottiletta (ottenuto con l’uso di appositi menhir per lo schiacciamento), oltreché gamberi di acqua dolce e, come ben comprensibile, carpe o tinche consumate rigorosamente crude. Si presume un forte consumo di ananas della bassa Valle, dove allora esistevano palme da frutto. Bevanda scontata: vino "Dos - Dominazione d'origine salassa". La cena sembra fosse caratterizzata da grigliate di carne, ma non si hanno ancora precise notizie sulla pratica eventuale del cannibalismo, specie - come avviene ancora oggi - fra componenti della stessa parte politica. Aspetto curioso: i Salassi erano grandi fumatori e dalla cittadina di Salassa, nel vicino Canavese, veniva importata della canapa per produrre tessuti, ma si ritiene appunto che la "cannabis" servisse anche ad altro... Il famoso "bünga bünga" (da scrivere con la dieresi per non confonderlo con versioni contemporanee) - lo si capisce da alcuni rudimentali graffiti -  potrebbe essere un rituale postprandiale per favorire la digestione dei Salassi, caratteristico di una società matriarcale con l'anziana capotribù all'inseguimento, in una specie di "nascondino", dei giovani guerrieri su e giù per le montagne.