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22 nov 2009

Jambon

di Luciano Caveri

Una delle maledizioni - ne scherzavo oggi con un amico - delle riunioni delle diverse istanze della francofonia era il sentirsi dire da alcuni quanto apprezzassero il "Jambon d'Aoste", riferendosi ad un prosciutto diffusissimo in Francia e per tanti consumatori appunto prodotto da noi. Invece, era prodotto in un piccolo comune dell'Isère, omonimo del nostro capoluogo e perciò nulla aveva a che fare con la Valle. Era una ripetizione così ossessiva da spingermi per sfinimento a evitare le spiegazioni del caso! Per altro bastava vedere la pubblicità del prosciutto francese, addirittura in passato con tricolore e musica verdiana, per capire che l'ambiguità pagava. Una curiosità: adesso il prosciutto si chiama solo più "Jambon Aoste" dopo un intervento della Commissione europea proprio per evitare che questo prodotto industriale della multinazionale "Smithfield Foods Inc." venisse confuso con  il nostro prodotto "dop" ben più prelibato, "Vallée d'Aoste Jambon de Bosses". Un volto buono dell'Europa appeso a una "d" con l'apostrofo.