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02 mar 2020

Salvare Weissmatten

di Luciano Caveri

Amo le piste del piccolo comprensorio del Weissmatten di Gressoney-Saint-Jean. Lo amo per ragioni storiche, visto che l'impianto venne inaugurato da mio zio Séverin Caveri, presidente della Giunta nel 1954, quando divenne realtà quella prima costruzione pionieristica di una seggiovia monoposto. Su quell'impianto da ragazzino ci salii spesso e ricordo due cose: potevi chiedere una coperta da mettere sulle gambe e le piste di discesa, non battute dai gatti delle nevi, erano un vero cimento. Un caro amico aveva un monolocale nel grosso condominio sovrastante e passai lì momenti memorabili, così come avvenne dalle amiche, le gemelle che gestivano con la famiglia il meraviglioso "Alpenrose" giusto lì sotto. Poi mi occupai più tardi del Consorzio turistico che gestiva i primi vagiti dei collegamenti intervallivi e da politico seguii il rifacimento di impianto e piste di Weissmatten (compreso innevamento e illuminazione) dedicate non a caso a Leo David, come doveroso riconoscimento allo sfortunato sciatore walser ed alla sua famiglia, cui ho sempre voluto bene.

Un lavoro che serviva ad ospitare gare di Coppa del Mondo sempre promesse da "Fisi" e "Fis", dimostratesi purtroppo promesse false, proprio per ricordare lo straordinario e sfortunato atleta di casa, ucciso di fatto a causa delle inadempienze di chi nella squadra azzurra avrebbe dovuto vigilare sulla sua salute dopo una caduta. Ora si teme la chiusura di questo impianto storico, rimasto isolato dal carosello dei collegamenti, sapendo che l'unica chance di avere un ampliamento sarebbe stato andare verso il comprensorio di Estoul-Palasinaz di Brusson attraverso il Colle della Ranzola con alcune difficoltà tecniche per via di una grossa valanga da sempre presente sul percorso. Per scongiurare questa chiusura è stata aperta - e la si trova per firmarla, come ho fatto io stesso, su change.org - una petizione che così recita: "La comunità di Gressoney-Saint-Jean si oppone alla chiusura dell'impianto di risalita di Weissmatten, un pezzo di storia della comunità locale, intitolata alla memoria del compianto Leonardo David, è una delle prime e più belle piste da sci dell'arco alpino. Cittadini, imprenditori e appassionati si oppongono al proposito di alcuni di chiudere e riconvertire ad altra destinazione d'uso quella che è la pietra angolare dell'economia della località turistica e promuovono invece il rinnovamento delle infrastrutture e l'integrazione di nuovi servizi che potranno rilanciare non solo l'impianto, ma l'intera località per la quale il turismo ha sempre rappresentato la principale e più importante fonte di sostentamento. Salvare Weissmatten e donarle nuovo slancio significa contribuire a sostenere la comunità Walser della valle del Lys, una comunità con un'identità culturale molto antica e speciale che abita la vallata da secoli e da secoli se ne prende cura conservandone intatta con dedizione e grande sacrificio la bellezza naturale. Aiutateci a salvare un pezzo importante del nostro passato, presente e del futuro.Sottoscrivete la petizione che verrà presentata alla Regione Valle d'Aosta, alla "Finaosta SpA", azionista di maggioranza ed a "Monterosa Ski" società che gestisce oggi l'impianto. Grazie". Si riconosce dal tono e dal contenuto il garbo dei Walser, ma anche la loro determinazione. Aggiungerei che limitarsi a ragionamenti sui profitti rispetto ai costi suonerebbe come una campana a morto per tutti gli impianti di risalita valdostani, se non si ragiona in uno spettro più ampio sull'indotto nella logica costi/benefici. In una lettera a diverse autorità, Regione compresa, così argomentano i sostenitori dell'impianto e delle piste: «Noi sottoscritti residenti e fruitori dell'impianto sciistico del Weissmatten esponiamo quanto segue: la pista del Weissmatten diede vita ad uno dei più antichi impianti sciistici dell'arco alpino. La Società, fondata nel 1949 da Carlo Alberto Beck Peccoz, Luigi Beck Peccoz, Pietro De La Pierre, Augusto Linty, Bruno Pastorelli, Luigi Rizzi ed Eugenio Squindo, fu finanziata da: Regione Valle d'Aosta, lire 10.500.000; Comune di Gressoney-Saint-Jean, lire 5.000.000; Olivetti SpA, lire 3.500.000; azionisti privati, lire 10.700.000. Tutte le famiglie gressonare contribuirono, a seconda della possibilità di ciascuno. Nel 1980 la seggiovia monoposto fu sostituita con una biposto. Nel 2009 la pista dello slalom speciale è stata dotata di un impianto per l'illuminazione che ne consente l'utilizzo nelle ore notturne. L'impianto è dotato di innevamento artificiale. Parte della pista rossa e i muri sono omologati per gare di slalom gigante del circuito "Fis" di Coppa Europa e Coppa del Mondo. La pista è riparata dal vento: quando gli altri impianti del "Monterosa Ski" sono costretti a chiudere, tanti sciatori vengono a sciare sulla Weissmatten. La pista è esposta a nord e offre un magico panorama sul Monte Rosa e sul paese di Gressoney-Saint-Jean; "Weissmatten" vuol dire "prati bianchi" non per caso. Anche la stazione di arrivo non è banale: vi è stata trasportata e riassemblata la "Casa da te" della Regina Margherita di Savoia (primi del '900) e la "Casa Capriata", realizzata dal Comune di Gressoney-Saint-Jean in collaborazione col Politecnico di Torino su progetto dell'architetto Mollino nel 2014. La pista, ora denominata "Stadio dello Slalom", è intitolata al nostro indimenticato Leonardo David. La rivista "Sci" definisce la Weissmatten come «la più bella d'Italia» nel 2009. Su "Neve Italia Miglior Piste" si legge: "la pista Weissmatten, intitolata alla memoria di Leonardo David, è stata più volte nominata tra le piste più belle d'Italia". In un articolo su "Piste di sci mitiche" dedicato alla Weissmatten del 22 dicembre 2018 si legge: "la pista Leonardo David è stata eletta più volte come miglior pista d'Italia. Di certo è comunque tra le più belle, quanto meno per chi interpreta lo sci come qualità e non come quantità". Dunque la pista del Weissmatten non è una pista qualunque: non solo per le sue indubbie caratteristiche tecniche ma soprattutto per la sua storia, che ne fa un tutt'uno con il paese di Gressoney-Saint-Jean. Senza di essa il nostro paese non sarebbe mai più una "stazione sciistica". Rimarrebbe un paese senz'anima e senza futuro. Gressoney-Saint-Jean possiede 1.420 posti letto in strutture ricettive e più di 2.500 seconde case di non residenti. Inoltre è significativa la presenza di strutture per la ristorazione (bar e ristoranti), noleggi sci, negozi di generi alimentari, di abbigliamento e di altro genere come farmacia, giornali tabacchi. Ovviamente l'impianto dà lavoro agli addetti e ai maestri di sci. Tutti sarebbero economicamente penalizzati dalla sua chiusura. Apprezziamo e condividiamo quanto espresso dalla Giunta regionale della Valle d'Aosta con la sua delibera n. 8 del 5 gennaio 2011, in cui si persegue, come obbiettivo primario, la razionalizzazione del settore funiviario valdostano, purché in attuazione di una responsabile solidarietà con le realtà più piccole ma non di minor pregio. Apprezziamo e condividiamo quanto espresso dal Consiglio comunale di Gressoney-Saint-Jean con deliberazione n. 1 del 6 febbraio 2020 in cui si richiede , tra l'altro, alla società "Monterosa SpA" di procedere senza indugi alla revisione venticinquennale della seggiovia biposto ad agganciamento automatico di Weissmatten in quanto costituisce pre-requisito irrinunciabile ad ogni studio, piano e programma di consolidamento dell'offerta turistica nel territorio di Gressoney-Saint-Jean. Deliberazione in cui si richiede inoltre alla Regione Valle d'Aosta in qualità di socio largamente maggioritario di voler fornire alla società "Monterosa SpA" precise indicazioni alla necessità di procedere alla revisione venticinquennale della seggiovia. Apprezziamo e condividiamo il comunicato stampa della "Filt Cgil VdA" con oggetto "Necessario il mantenimento delle piccole stazioni" definite vitali per l'economia dei territori, perché offrono un prodotto di elevata qualità. Per questi motivi chiediamo che:

  1. La "Monterosa SpA" dia immediato e positivo riscontro alla volontà politica della Regione Valle d'Aosta ed al Comune di Gressoney-Saint-Jean, operando tempestive modifiche al bilancio societario allo scopo di provvedere subito alla revisione venticinquennale dell'impianto di risalita. Provveda successivamente alla riparazione del bacino di accumulo e dell'impianto di innevamento artificiale e al suo potenziamento. Valuti ogni possibile utilizzo dell'area in chiave invernale ed estiva.
  2. Il Comune di Gressoney-Saint-Jean provveda ad adeguati stanziamenti di bilancio utili a dare il doveroso impulso al mantenimento e alla crescita della nostra stazione sciistica. Provveda inoltre alla valutazione di un possibile coinvolgimento di finanziatori privati di Gressoney e non. Provveda a una costante e fattiva collaborazione con la "Monterosa SpA" al fine del raggiungimento e mantenimento degli obiettivi.
  3. La Regione Valle d'Aosta provveda a dare concreta attuazione alla riorganizzazione del settore funiviario valdostano con atti e finanziamenti idonei.
  4. A tutti i destinatari della presente petizione popolare: i mutamenti climatici in atto possono annientare le nostre piste da sci. Non lo faccia l'uomo". Condivido e appoggio tutto quanto detto, incondizionatamente.