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11 dic 2013

La vittoria di Renzi nel PD

di Luciano Caveri

Il Partito Democratico ha vinto la sfida delle Primarie e vince anche Matteo Renzi, dimostrazione che la politica può essere dinamica. Il sindaco di Firenze "scala" in modo netto la Segreteria del partito, pensando già, come è giusto che sia, alla Presidenza del Consiglio. Su questo è inutile fare le verginelle e fare distinguo, perché il ferro va battuto sinché è caldo. E dunque - proprio per questo - direi che si avvicinano le elezioni politiche e tra qualche giorno la prospettiva sarà chiara. Resta naturalmente su questo il babau del semestre italiano della Presidenza europea e bisognerà capire anche a che gioco vorrà giocare Enrico Letta. Ma riprendiamo da capo: la partecipazione al voto è stata molto elevata, direi persino inattesa, ma anche il segno, da una parte, di una "voglia di Renzi", ma anche, all'opposto, esito di una lotta interna fra i candidati che ha scaldato (talvolta surriscaldato) la competizione con un secondo posto per Gianni Cuperlo e un terzo per Pippo Civati. In Valle d'Aosta, dove la gran parte del gruppo dirigente del PD e la stessa visibilità locale sul Web era tutta per i supporter di Civati, ha stravinto Renzi, dimostrazione che chi vince sui social media non vince, almeno per ora, nella realtà. Si tratta per il PD e per l'Italia di una svolta questo è chiaro, anche se i sondaggi - per quel che valgono - avevano sinora mostrato una tenuta di Silvio Berlusconi e di Forza Italia e una soglia di sopravvivenza parlamentare per il nuovo partito di Angelino Alfano. Nei giorni a venire si vedrà.