L'invasione delle cicche
Dieci anni fa, quando entrò in vigore - differita del periodo necessario per permettere l'adeguamento - la cosiddetta "legge Sirchia" nessuno avrebbe scommesso un bottone su di una buona applicazione in Italia. Il provvedimento, dopo anni di discussioni sul tema, sanciva il divieto di fumo in bar, ristoranti, uffici e tutti gli altri luoghi aperti al pubblico.
Ricordo - con il giubilo del non fumatore che aveva respirato fumo suo malgrado - le discussioni anche qui in Valle, specie da parte di chi riteneva che ci sarebbe stato una chiusura dei bar di paese per il crollo di frequentazione dei fumatori incalliti. Ed invece anche da noi il tabagista esce dai locali pubblici e si fuma la sua sigaretta (non apro qui la polemica sul fumo libero nei déhors estivi perché l'ho già fatta e mi incarognisce).
Ho trovato dati vecchiotti sul fumo in Valle, così riassunti: Nel 2008 in Valle la percentuale di fumatori era scesa al 17,4 per cento della popolazione regionale "over 14", contro una media nazionale del 22,2 per cento. La maggior parte dei valdostani, il 55 per cento della popolazione è costituito da non fumatori (in Italia sono il 52,9 per cento). Gli ex fumatori hanno raggiunto quota 25,7 per cento (22,9 per cento valore italiano).
A sensazione aggiungerei che, malgrado i divieti, le scritte sempre più terroristiche sulle sigarette, il costo a pacchetto e le campagne salutiste, il "fumo" ha tenuto abbastanza e notiamo tutti - quando si fanno cene con amici - che le donne, che si alzano ed escono all'aperto, sono ormai diventate le fumatrici più accanite.
Credo che oggi andrebbe avviata, specie in una realtà turistica come la nostra, una campagna di "moral suasion" contro un'abitudine generalizzata di una buona parte dei fumatori. Spengono la loro sigaretta, ridotta ormai nel mozzicone, per terra anche nei luoghi più belli, storici o incontaminati. Oggi date un'occhiata in giro: si tratta di un'autentica invasione delle cicche.
Tempo fa a Roma si è fatto un apposito incontro. Dalla breve sintesi del problema giudicate voi: "Accendere una sigaretta significa immettere in ambiente più di quattromila sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di queste sostanze chimiche resta nel filtro e va a contaminare quella parte di sigaretta non fumata che comunemente chiamiamo cicca o mozzicone. Nelle cicche, quindi, è possibile trovare moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro".
Insomma, una vera schifezza.
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