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23 dic 2012

Aspettando i Maya

di Luciano Caveri

In questi giorni sto piuttosto bene, non ho particolari mal di pancia e osservo con curiosità le cose del mondo con uno spirito pre-natalizio che deriva proprio dall'imminenza delle festività. Natale mette naturalmente allegria e pensare che l'anno nuovo potrebbe essere fantastico non costa molto, se non lo sforzo di crederci. Per altro il preventivo, in questo senso, è sempre meglio del consuntivo. Insomma uno stato d'animo piuttosto ben disposto, cui dovrebbe aggiungersi il piacere dei regali. Tuttavia, e a dire il vero, sono piuttosto restio a scrivere di quell'ombra, che sarebbe poi la famosa "fine del mondo" prevista dei Maya e che dovrebbe colpire fa tre giorni con modalità - da quel che ho letto - piuttosto indeterminate. Se fosse un meteorite già si sarebbe avvistato, gli alieni non sono un problema perché il premier russo Dmitry Medvedev ha detto che sono già fra noi (bella scoperta!), escluderei l'inversione dei poli e lo spostamento dell'asse terrestre perché non ho capito bene di che cosa si tratti. Io, a essere precisi, quel giorno non ho appuntamenti di lavoro, se non - e non mi pare poco - la bicchierata in "Rai" con il "Panciucco" di Mauro Morandin alle 11 e il solstizio sarà alle 11.11 e dunque se quella fosse l'"ora X" sarei in pieno brindisi e con il boccone in bocca. Poi l'orario sarebbe davvero sbagliato per altre ragioni, visto che nel pomeriggio dovrei andare alla recita di Natale al nido di Alexis e portare la sera mio figlio Laurent a Pila per una festa in discoteca. In seguito il 22 e il 23 ho un sacco di cose da fare. Idem il 24, e il 25 c'è anche il compleanno che festeggerei l'indomani e poi siamo vicini a Capodanno... Quando scrissi con dovizia di particolari di questa "bufala" che sembra avere un qualche seguito, era posizionata assieme agli auguri di "buon anno" il 1° gennaio 2012. Mancando un annetto potevo fare lo spiritoso, anche se con ammirazione per questo popolo che nella profondità del passato aveva calcolato il solstizio d'inverno, previsto appunto per l'imminente 21 dicembre. Ora ne scrivo con i dovuto scongiuri non perché pensi davvero che la sventura ci investirà mai, ma perché visto che la nostra vita è sempre appesa ad un filo non vorrei che da qui ad allora mi cadesse un "Boing 747" sulla testa e ci fosse così una dipartita personalizzata. A convincermi, infine, di star tranquillo è il gran tramestio della politica valdostana: se il mondo dovesse finire davvero non ci sarebbero i sommovimenti in corso, tipo l'annunciata sparizione del Popolo della Libertà locale che potrebbe diventare un nuovo partito autonomista e non per colpa dei Maya ma delle future alleanze politiche.