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17 ott 2012

La bandiera con il cuore

di Luciano Caveri

C'è chi dice che l'uso della bandiera risalga al tempo delle "Crociate" per distinguere la provenienza dei cavalieri e chi invece parla degli egizi, dei greci e dei romani o cita la Bibbia con le insegne che distinguevano le tribù d'Israele. Qualunque sia la fonte buona, resta il fatto che la bandiera si è affermata nel tempo e fa parte a pieno titolo di quella simbolistica politica che indica l'esistenza di un popolo. Non a caso nel 2006 ritenni necessario "fissare" con legge regionale la nostra bandiera rossonera, originata dall'araldica locale e innescata poi - come si fa appunto con i simboli - dal Canonico Joseph Bréan, uno dei padri dell'autonomismo valdostano in un libro del 1942, dove campeggiavano in copertina i due colori, traslati poi in bandiera durante la Resistenza. La legge dice: "La bandiera della Regione è formata da un drappo di forma rettangolare, alto due terzi della sua lunghezza, suddiviso verticalmente in due sezioni uguali di colore nero e rosso, con il nero aderente all'inferitura". Un anno fa, su richiesta dei walser (Gressoney-La Trinité, Gressoney-Saint-Jean ed Issime) è stato aggiunto un articoletto in una legge di cui sono stato relatore in Consiglio Valle: "Sugli edifici pubblici dei Comuni di cui alla legge regionale 19 agosto 1998, n. 47 (Salvaguardia delle caratteristiche e tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni walser della valle del Lys), può essere esposta, accanto alle bandiere italiana, europea e regionale, anche quella della comunità". Questo il descrittivo della bandiera: "La bandiera delle comunità walser della Valle d’Aosta è divisa in due campi verticali uguali di colore bianco e rosso, i colori del Vallese. Al centro è collocato lo stemma che consiste in un cerchio bordato di rosso e nero, i colori della bandiera valdostana, che racchiude un cuore rosso e bianco, con dieci stelle a rappresentare le dieci colonie walser italiane (Ayas, Gressoney, Issime, Alagna, Rima, Rimella, Macugnaga, Formazza, Ornavasso e Carcoforo). Il cuore simbolegga l’amore per la terra d’origine, per il proprio paese, per la famiglia ed è sormontato dalla croce mercantile, a forma di quattro, per ricordare l’importante attività svolta dagli emigranti gressonari, in terra svizzera e tedesca. Due fronde verdi completano lo stemma". Bandiera frutto della storia dei walser, piccola comunità germanofona giunta in Valle nel Medioevo e riconosciuta quasi vent'anni fa nello Statuto d'autonomia con una norma di cui sono stato autore quando ero deputato. Ieri a Issime questa bandiera, che potrà essere esposta nei palazzi pubblici della comunità, è stata benedetta nel corso di una cerimonia contemporanea all'anniversario del WalserKulturzentrum. Una bandiera che ha come emblema principale un tema ricorrente nella cultura alpina: il cuore. Un simbolo pieno di significati e di affetti.