Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
11 ott 2012

Questo Governo tritasassi

di Luciano Caveri

Giulio Tremonti, già potentissimo ministro dell'Economia, che per primo violò nell'estate del 2011 le nostre nuove norme d'attuazione sull'ordinamento finanziario, applicative del malaugurato "federalismo fiscale", giorni fa dixit: «quando dicevo che i governatori erano dei cialtroni, era colpa mia che ero maleducato: e adesso? Perché per un anno, due anni abbiamo di continuo litigato sui soldi: adesso si vede cosa è successo...»'. Ecco svelato - con l'uso inaccettabile di termini offensivi, ora che non è più a tavola alla cena degli ossi coi suoi "difensori" leghisti - uno dei volti feroci del Governo Berlusconi, di cui l'attuale ministro dell'Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli, è la naturale continuazione, visto che fu per Tremonti il fido direttore generale del Tesoro. "Tutto cambia affinché nulla cambi", come si legge nel "Gattopardo". Non è solo questa la continuità "Berlusconi-Monti": ce ne sono altre e lo stesso vale non solo per il Popolo della Libertà ma anche, in modo speculare, per il Partito Democratico, i cui voti di fiducia - ripeto, "di fiducia" - reggono un Mario Monti impermeabile a ogni suggerimento di chi pure ne regge le sorti. Il Governo tecnico non vive fra le nuvole, ma ha anzi i piedi ben piantati per terra proprio grazie a quei voti bipartisan di centro-destra e centro-sinistra, uniti in un insolito destino comprensibile di fronte alle emergenze. Diverso è quando i tecnocrati-politici "non per caso" si occupano di riforme di sostanza come quella del regionalismo e del sistema dei comuni. Riforme a regime, a colpi in parte di decreto legge e ora persino di una proposta di legge costituzionale del Titolo V come modificato una decina di anni fa, che mostrano come il Governo abbia perso la bussola. Evidenziando un disprezzo per la Costituzione vigente e un'acredine verso le autonomie speciali degna, nel nostro caso, di miglior causa, visto che - con tutti gli errori possibili di cui dobbiamo dolerci - funzioniamo meglio dello Stato! L'insieme delle misure colpiscono rudemente la Valle d'Aosta e non mi convincono certi appelli di queste ore al "volemose bene", ad un unanimismo per combattere il nemico alle porte. Perché io voglio sapere se c'è chi qui, e dentro la nostra autonomia, ha legami con chi in Parlamento vota tutte le volte gli attacchi al cuore della nostra autonomia. Gli amici dei miei nemici sono anch'essi miei nemici. Non può esistere una logica politica come i tessuti double-face in cui esiste una posizione di partiti nazionali che è posta in un modo ad Aosta per piacere ai valdostani e in modo diverso, anzi opposto, a Roma per appoggiare gli sbagli per noi nocivi del Governo Monti. I doppiogiochismi vanno evidenziati senza farne un dramma, sapendo che le bugie hanno le gambe corte! Lo scrivo, per così dire, senza dietrologie.