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29 apr 2012

E comunque...

di Luciano Caveri

Il risultato politico del Front National, in Francia, ha colto di sorpresa. Si pensava che l'estrema destra fosse in crisi in occasioni delle presidenziali e invece i consensi mostrano il contrario. Il partito di Marine Le Pen, ereditato dal padre Jean-Marie, vecchio fascista senza vergogna, è un movimento personalista addirittura ereditario. Lo scrivo oggi, giorno simbolo della "liberazione" dal nazi-fascismo, perché penso che su certi rigurgiti, che investono anche altri Paesi europei, sia bene interrogarsi per capire che cosa spinga ancora milioni di persone ad operazioni nostalgiche. Eppure i neofascisti li incontri tutti i giorni e li riconosci. Sono quelli che se parli di Resistenza, fenomeno corale in Europa, ti rispondono parlandoti delle foibe, che sono una vergogna - pur circostanziata geograficamente - che vorrei sapere chi possa giustificare. Sono gli stessi che se gli parli di partigiani iniziano ad elencarti gli orrori dei comunisti, dimenticando due cose: nella Resistenza c'erano anche partigiani non comunisti e, comunque, senza i comunisti locali e l'Unione Sovietica (e questo vale specularmente per il ruolo degli Stati Uniti) i nazifascisti ce li saremmo tenuti più a lungo. Questione diversa è se, nel ricordare la Resistenza, si dice che: ci sono stati errori e storture nel movimento di Liberazione ed è bene evocarlo; che una parte dei "comunisti liberatori" speravano che anche qui si realizzasse un comunismo filosovietico, che ha dimostrato di essere un totalitarismo e dunque è un bene che l'Italia sia stata nella parte "occidentale" del Vecchio Continente. Tuttavia, con tutti i distinguo e gli approfondimenti storici del caso, non perderò occasione per tutta la mia vita di celebrare il 25 aprile e di preoccuparmi per i fascisti manifesti e quelli nascosti.