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17 feb 2012

Il rispetto delle regole

di Luciano Caveri

La presentazione al Consiglio comunale di Aosta del progetto preliminare delle nuove costruzioni e del riordino complessivo dell'area ospedaliera è stata un'iniziativa singolare. E' vero, infatti, che una parte significativa delle ipotesi progettuali era stata presentata alla maggioranza regionale in Regione, ma va doverosamente aggiunto che alcuni abbattimenti, certe nuove distribuzioni di spazi e soprattutto la lievitazioni di costi di cui si è parlato non figuravano in quella presentazione, che per altro aveva un carattere ristretto, come dicevo, ai soli membri dei partiti che appoggiano il Governo Rollandin. Così, giorni fa, in  Consiglio Valle, mentre la Giunta regionale spiegava che i tempi non erano maturi per una presentazione nella Commissione consiliare competente in materia sanitaria perché si era ancora in una fase di bozze e non di definita progettazione preliminare, si è scoperto con imbarazzo della convocazione del Consiglio comunale di Aosta per esaminare il progetto «sotto il profilo urbanistico», che ovviamente comprende tutto. Una procedura quantomeno singolare e resa ancora più curiosa dal fatto che a presentare il progetto siano stati in Comune non solo i progettisti ma anche l'amministratore della società partecipata che è nata per sveltire le procedure di progettazione e costruzione. Ho sempre pensato che, nel rispetto del ruolo politico, assegnare ai soli tecnici certi compiti risulta piuttosto svilente e assegna ruoli decisori a chi, sino a prova contraria, segue le direttive della politica. Comunque sia, oggi si è creata un'evidente asimmetria fra il Consiglio comunale di Aosta e il Consiglio Valle e non è un giochino per stabilire chi abbia maggiori responsabilità sull'opera, visto il carattere a valenza regionale del nostro ospedale e la circostanza non banale che sulla decisione di collocazione dell'ospedale ci fu un referendum popolare. La democrazia è fatta di regole, che devono essere seguite e rispettate. Non sono mai la proprietà di Tizio o di Sempronio e non appartengono né alla maggioranza né all'opposizione. Sono una garanzia per tutti e un patrimonio condiviso che è fondamento, nel nostro caso, dell'esperienza dell'autonomia speciale. Per questo essere rispettosi e vigilanti è un dovere di tutti.