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05 gen 2012

Decisionismo? No, grazie

di Luciano Caveri

In vista del passaggio fra un anno e un altro, proporrei di abolire dal lessico della politica un brutto termine: "decisionismo".  Inventato all'inizio degli anni Settanta, è così riassumibile: "volontà e capacità di affrontare e risolvere rapidamente i problemi, specialmente. politici, assumendo personalmente la responsabilità delle decisioni". Chi si si autodefinisce decisionista lo fa in una logica più o meno autoritaria, cui si accompagna quasi sempre , al di là delle affermazioni di facciata, una rappresentazione grottesca dei meccanismi della democrazia rappresentativa, come fonte di ritardi, di lacci e lacciuoli, di procedure bizantine. Tutto sarebbe da contestare nel nome del "fare in fretta", "scegliere", "non perdere tempo". Naturalmente questa visione titanica del lavoro politico è spesso solo un abile capacità di sapersi vendere e di creare ad arte un mito che, ripetuto di bocca in bocca, finisce per essere un dato di fatto.  Contestabile almeno in tre modi. I fatti parlano chiaro e smontare la propaganda di chi esalta il proprio decisionismo contro la lentezza è facile nel confrontare realtà e promesse, come si evince dal celebre sfottò veneto "faso tuto mi". In secondo luogo disprezzare i meccanismi politici e amministrativi sembra autorizzare le "scorciatoie" e questo crea fondati sospetti. Ad esempio all'epoca di Tangentopoli si è capito bene dove certo "efficientismo" finisse per portare... Terzo elemento: il decisionista tende a glissare sugli errori fatti, omettendo talvolta magagne del passato e si è già visto quanti scheletri negli armadi si sono trovati quando il decisionista esce di scena. Per cui benissimo chiudere a un certo punto le discussioni e assumere le decisioni. Questa logica di efficacia, però, deve passare attraverso i meccanismi della democrazia, che prevede responsabilità forti in capo agli eletti. Basta con il giochino di chi, per esaltare le proprie azioni, tende a rappresentare gli altri come dei somari. Animale, per altro, assai nobile.