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21 nov 2011

La Lega svolta

di Luciano Caveri

Solo a giochi fatti, in tarda mattinata al Quirinale, si potrà commentare la compagine di Ministri del nuovo Governo Monti. Il nuovo Presidente del Consiglio immagino sappia bene i "trappoloni" che lo aspetteranno sin da subito. Credo che abbiano fatto bene i parlamentari valdostani a mostrare un'apertura al Governo tecnico, ma giudicandolo in Parlamento sul programma. La logica del "prendere a scatola chiusa" sarebbe stata sbagliata, ma avere pregiudizi sarebbe stato impensabile. Oggi esiste una sola certezza: la linea "celodurista" della Lega. Ieri a Bologna ero relatore di un convegno sulla montagna in Europa  (in Valle, chissà perché, non sempre mi invitano ai convegni sull'Europa...) e mi e capitato di saggiare la base leghista attraverso la testimonianza esemplare di un tassista - leghista della prima ora - e si sa che i tassisti sono meglio di un sondaggio. Il testimone era rabbioso per l'aiuto del suo partito a Berlusconi (ascriveva la scelta ad un Umberto Bossi ormai vecchio e malato, mostrandosi "maroniano" entusiasta) e plaudiva alla scelta di stare all'opposizione. In effetti la Lega prova a riprendersi i militanti perduti dalla forbice fra, da una parte, la protesta verbale e la mobilitazione "padana" e gli atteggiamenti a Roma nei Palazzi del potere, specie con una benevolenza infinita verso il Cavaliere. Immagino che la scelta di svoltare avvenga sulla spinta dei sondaggi che "bastonano" la Lega filoberlusconiana. Vedremo sin dal "Parlamento padano" quali slogan verranno usati: pronostico una linea indipendentista per scaldare i cuori.