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22 set 2011

Firmare contro il Porcellum

di Luciano Caveri

Andrò a firmare in favore delle due proposte referendarie per l'abolizione della legge elettorale nota come "Porcellum", attualmente in vigore per l'elezione del Parlamento. Per essere chiari: si tratta della numero 270 del 21 dicembre 2005, ideata dal ministro Roberto Calderoli, che successivamente la definì - con la sua consueta eleganza verbale - «una porcata» (per questo il politologo Giovanni Sartori usò la definizione "Porcellum", oggi in voga). Questa legge, voluta fortemente da Silvio Berlusconi, sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto "Mattarellum"), che per i tre quarti degli eletti alla Camera prevedeva un sistema di elezione per circoscrizioni e collegi elettorali, simile a quello che si usa in Valle per eleggere deputato e senatore. Mentre il nuovo sistema è un proporzionale corretto, con logica di coalizione e premio di maggioranza, prevedendo l'elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza la possibilità di indicare preferenze perché la lista è bloccata. In sostanza i partiti decidono le candidature e gli eletti, usano i parlamentari come marionette e i cittadini non possono scegliere e poi non sanno neppure chi li rappresenta. Tutto ciò ha accelerato la deriva delle istituzioni italiane, oggi davvero in fondo all'abisso. E' vero che né la legge attuale né quella che tornerebbe in vigore se l'altra fosse abrogata "toccano" il nostro sistema uninominale e avendo seguito il "Mattarellum" devo dirvi che evitai brutte sorprese grazie al nostro Statuto, che parla di "circoscrizione elettorale" per le elezioni politiche, garantendoci un deputato e un senatore. Ma, anche se non ci tocca, è bene firmare come elemento concreto per cambiare e assieme simbolico per compartecipare a un cambiamento. Oggi tanto si parla di una situazione di degrado della politica e questa legge ci ha messo del suo. Ritornare a una maggior vicinanza elettore-eletto è un elemento da non sottovalutare.