Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
21 set 2011

Quel terribile logoramento

di Luciano Caveri

Anche il più convinto antieuropeista credo che di questi tempi debba riconoscere che, senza il quadro di protezione comunitario dovuto all'appartenenza all'euro e non solo, l'Italia sarebbe andata in bancarotta. L'aspetto curioso sta nel fatto che, mentre diventa evidente come il cammino del processo d'integrazione europea sia facilmente misurabile da questi fatti, le questioni più propriamente politiche del futuro dell'Unione europea hanno raggiunto in Italia il punto più basso e forse mai come in questi mesi il nostro Governo è stato estromesso da ogni decisione strategica. Come valdostano, se dovessi avere una bacchetta magica, cambierei profondamente le geometrie istituzionali che si sono concretizzate dal dopoguerra ad oggi e lo farei nel nome di quel federalismo che tutti invocano e pochi praticano, simile alla spruzzatina di prezzemolo che ormai molti usano per rifinire i piatti cucinati. Come politico che da oltre dieci anni considera l'Europa la sua seconda casa, devo lavorare nel quadro esistente, augurandomi che lo si possa modificare, ma anche con il pragmatismo connesso alla politica. Per questo - ne discuto sempre con l'esponente del Partito Democratico Sergio Soave, mio collega al "Comitato delle Regioni", che mai dimentica il suo lavoro di professore di Storia contemporanea - bisogna con distacco constatare come, purtroppo e non sempre a ragione, si tende a trasformare in folklore l'attuale ruolo politico dell'Italia. Anche con tratti francamente sgradevoli e forse eccessivi, Silvio Berlusconi "è" l'Italia di oggi e tutti gli schieramenti politici europei - anche quelli dove siedono i pidiellini in Europa - hanno una pessima opinione di lui e dunque dell'Italia "politica". Questa "personalizzazione" potrà non piacerci e prescinde dalle divisioni della nostra politica, ma esiste ed è evidentissima e ci nuoce gravemente. Anche per questo voltare pagina è indispensabile, perché l'attuale situazione di terribile logoramento, anche sullo scenario europeo, non potrà reggere a lungo.