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19 set 2011

Povero grembiulino

di Luciano Caveri

Mi raccontano che in un asilo della bassa Valle si è detto basta all'obbligo per i bambini di indossare i grembiulini. Due le versioni sul perché di questa scelta controcorrente. La prima dice: frutto di un sondaggio fra genitori. La seconda: proposta degli insegnanti che è stata assecondata da mamme e papà. La ragione, qualunque sia l'origine, starebbe nell'autonomia dei bimbi, frustrati dal conformismo della "divisa scolastica" nella ricerca di un loro modo di essere. Sarà vero o sono vittima di uno scherzo? Si tratta, se fosse vero, di un caso isolato o di un fatto diffuso? Io ho vissuto con il grembiule per tutte le scuole elementari con tanto di pantofole al posto delle scarpe e sono sopravvissuto. Anzi, devo dire che quando guardo le foto di quel tempo trovo che fossimo puliti ed eleganti contro il rischio della competizione da vestiti di marca e dalla voglia di look che primeggino. Antifona ben capita dai preti che obbligano alla Comunione ad una semplice tunica proprio per evitare la rincorsa all'eleganza ostentata dei genitori pavoni. Poi vogliamo dire - pur capendo che è una considerazione banale - che il grembiulino impedisce che da bambini ci si sporchi come dei maialini? E invece - chissà se è vero -sono un frutto inconsapevole della frustrazione della mia autonomia. A saperlo! Sono purtroppo un passatista e in molti Paesi del mondo, specie quelli che sono stati influenzati da un'usanza tipicamente inglese, ho apprezzato la divisa scolastica anche nelle scuole superiori. Per cui direi che non faccio testo e forse, a ben pensarci, ho davvero qualche "tara" da grembiule e non è di conseguenza un caso se ho alternato per anni vestiti grigi e blu nelle mie funzioni istituzionali. Forse l'unica obiezione convincente - lo dico per dare una buona ragione ai detrattori del grembiule - l'ho sentita da Diego Abatantuono: «grembiule nero e fiocco azzurro: per un bambino milanista il primo giorno di scuola è un trauma».

P.S.: il dizionario "L'Etimologico" mi conforta sull'immaginifica origine di grembiule, che ci dovrebbe scaldare il cuore: «grèmbo, la concavità compresa tra le ginocchia e il seno di una persona seduta (per lo più di una donna). La formazione è latina di origine indoeuropea: dal latino grĕmĭu(m), di cui grembio è l'esito toscano. La radice ie germanica "raccogliere riunire" (da cui anche "gregge") si confronta col sanscrito grāmas "gruppo d'uomini, villaggio"».