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27 ago 2011

Il caldo che incombe

di Luciano Caveri

In queste ore di terribile afa nel fondovalle, è stata messa a dura prova la scelta consapevole che ho fatto di non mettere in casa dei condizionatori d'aria, neppure in camera da letto, per evitare la morsa della calura. Uso senza problemi l'aria condizionata in auto e in ufficio, dove altrimenti morirei di caldo, ma a casa mantengo la linea antica e poco energivora della penombra nelle stanze e del gioco di correnti d'aria. Scelta che è risultata difficile in questa estate ballerina fra alti e bassi che stroncherebbero chiunque, perché va bene che il clima continentale ci caratterizza, ma l'attuale mutevolezza è così capricciosa da stupirci. Dopo temperature "fresche", ecco che incombono quelle torride, accompagnate dal regalo della presenza di zanzare voraci, indifferenti ai veleni. Sarà che ormai esiste un senso di saturazione per la situazione finanziaria, di disgusto per la politica, di insicurezza per la cronaca nera, di paura per le brutture nel mondo che il fatto che ci si metta la meteo pazza ci impedisce la banalità di una qualche certezza.