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27 ago 2011

La punta dei piedi

di Luciano Caveri

Banale conversazione familiare: annuncio ai miei due figli più grandi che la meta domenicale sarà Fontainemore, dove siamo stati invitati per una grigliata estiva. Niente di meglio, in queste ore di canicola, di salire un poco in quota. Mi metto, con l'ausilio di una carta elettronica, a guardare come si va in una frazione, dove penso di non essere mai stato. Con il passare degli anni mi stupisco spesso, pur avendo girato la Valle in lungo e in largo, di scoprire, anche nei posti a me più noti, un angolo sconosciuto. Chiacchierando con i ragazzi, mi viene un dubbio. Scopro così che sull'esatta collocazione geografica di Fontainemore vagano nel buio. Essendo ormai entrambi alle scuole superiori, posso serenamente constatare che sono ignoranti in geografia locale a dispetto del fatto che la Valle l'hanno girata e che a scuola abbiano studiato elementi di cultura valdostana. Il paradosso sta nel fatto che, attraverso televisione e computer, hanno acquisito nozioni geografiche - per limitarci al punto - sul mondo intero e mi crollano sulle informazioni a due passi da casa. Ovviamente nei prossimi mesi saranno vittime di un breve corso intensivo, avendo concordato sul fatto che si tratta di qualche cosa di utile! Commenti? La mondializzazione è una straordinaria opportunità a condizione di non perdere di vista la punta dei propri piedi.