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25 ago 2011

I "combats" senza frontiere

di Luciano Caveri

Sono molto fiero di essere stato, quando ero un giovane telecronista, il primo a fare la "diretta" della "Bataille des reines". Vi assicuro che non è per nulla banale, specie per alcuni "tempi morti" dei combattimenti e perché bisogna accompagnare spiegazioni tecniche agli aspetti "sociologici" che ruotano attorno all'evento. La manifestazione della "Croix Noire" è il culmine di tutte le eliminatorie nelle diverse zone della Valle e riflette elementi antichi della civiltà rurale. Un mondo contadino sconvolto da grandi cambiamenti ancora in corso e che ha nei "combats" un elemento di continuità, pur modernizzato, con il passato. Avevo letto dell'intenzione di organizzare, per cominciare nel Canton Valais, una finalissima internazionale con vacche svizzere, valdostane e savoiarde. La data dovrebbe essere il 12 maggio 2012 a Bagnes e leggo dei problemi sanitari per portare le nostre bovine, che dovranno essere sottoposte a misure di quarantena con analisi perché purtroppo da noi, malgrado decenni e decenni di risanamento del bestiame, certe malattie infettive non sono state sradicate e sarà bene lavorarci per non avere brutte sorprese dall'Unione europea. I combattimenti "internazionali" faranno in futuro tappa anche in Valle e cementeranno rapporti di amicizia e collaborazione utili non solo per le reines ma anche per affrontare il tema spinoso, se non drammatico, del futuro dell'agricoltura di montagna.