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19 ago 2011

Buon Ferragosto, che resta...

di Luciano Caveri

Ferragosto - godetevi la giornata di riposo! - è una delle festività salvate dal pasticciaccio sulle feste nazionali della manovra finanziaria. Infatti sono sopravvissute - per grazia ricevuta - le festività concordataria (date cioè legate a celebrazioni cattoliche concordate con il Vaticano), che rientrano in accordi internazionali, per cui sono "intoccabili", se non con lunghe procedure. Dunque a sparire saranno anzitutto le feste laiche del 25 aprile ("Festa della Liberazione"), del 1° maggio ("Festa del Lavoro") e  del 2 giugno ("Festa della Repubblica"). Spariscono in più le festività "locali" legate ai Santi Patroni - compreso San Grato per Aosta - che prevedevano giorno di riposo nei singoli Comuni (si salva solo Roma perché festività concordataria). Dove finiscono le festività "soppresse"? La dizione in Finanziaria è incomprensibile, le prime dichiarazioni parevano farle finire il lunedì, ora tutti dicono la domenica più vicina, ma se così fosse va modificato il fumoso comma 24 dell'articolo 1 del decreto legge 138, esempio mirabile di mille altre "perle" del famigerato decreto legge. Segnatevi questo numero - 138 - perché nessuno di noi lo dimenticherà facilmente per quel che ci costerà come singoli e come comunità. Un decreto che, almeno questo è evidente, segna per sempre la fine del berlusconismo.