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19 ago 2011

Ennesimi tagli al carcere

di Luciano Caveri

Non so quante volte son stato in visita al carcere di Brissogne da quando sono un eletto e dunque nell'arco di quasi venticinque anni. Ci sono stato anche oggi con alcuni colleghi consiglieri, pensando a quanto dobbiamo essere grati a quella testa matta di Marco Pannella, che protesta da mesi - con tutti che lo applaudono per poi non fare niente - contro la disperata situazione nelle carceri italiane. E' interessante seguire nel tempo la parabola di questa prigione - che vede pochissimi detenuti locali - sotto alcuni profili. Anzitutto la significativa popolazione carceraria, che testimonia, pur nell'assenza di un'eccessiva drammaticità, che anche da noi esiste il problema italiano di sovrappopolamento rispetto agli standard europei. Il secondo è la forte percentuale di extracomunitari che, oggi scesa al 63 per cento, resta sempre importante. Il terzo è l'emergenza sanitaria con Roma che ha impugnato la legge regionale di regionalizzazione del servizio, facendo una stupidaggine che ricade sulla salute dei carcerati che stentano ad avere cure e medicine. Ma il punto cardine sono i soldi. La Finanziaria di ieri non taglia nell'edilizia carceraria vera e propria (senza nuove strutture tutto andrà in tilt), ma di certo riduce le spese correnti. Così mancheranno nelle carceri ancor di più i soldi per spese elementari e non c'è neppure da raschiare il fondo del barile, perché il barile non c'è più. Uno Stato che svapora. P.S.: Putroppo che avessi ragione lo dimostra il fatto che, dopo la visita, è mancata l'acqua e lo stesso direttore ascrive i guasti all'impianto alimentato dai pozzi ai "tagli" delle Finanziarie.