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24 lug 2011

Dove il cielo è sempre più blu

di Luciano Caveri

Possiamo raccontarcela come vogliamo, ma che il il tempo sia bello o brutto in una vacanza conta parecchio. E se bisogna scegliere si va, rubando l'espressione di un'ironica canzone del rimpianto Rino Gaetano, dove "il cielo è sempre più blu". A meno che, ovviamente, non si sia appassionati di trombe d'aria o monsoni. Non ho la competenza per capire se i miei ricordi di estati senza nubi, magari con qualche temporale, in Valle d'Aosta e in Liguria - fra vacanze in montagna e al mare - corrispondano, rispetto ad oggi, ad una realtà scientifica di mutamento climatico. Magari sono i ricordi infantili e giovanili che rendono tutto bello, meteo compresa, nella memorie di allora. Eppure certi periodiacci estivi di oggi mi sembrano davvero incidere molto sui successi del Nord e della zona alpina, compresa la sfortuna da fine settimana che, come una sorta di maledizione, colpisce con millimetrica puntualità il sabato e la domenica, facendo assurgere il lunedì in giornata di bel tempo fissa per un inspiegabile contrappasso da "travet". Purtroppo non c'è nulla da fare di concreto, ma risulta interessante leggere che i grandi gruppi turistici, malgrado la "botta" attuale dell'Egitto e della Tunisia, continuino a costruire o a convenzionarsi con villaggi in Paesi esotici dove margini di guadagno e bel tempo vanno a braccetto.