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22 mag 2011

Initiative citoyenne

di Luciano Caveri

Il Consiglio Valle si occuperà in queste ore di Unione europea in quella che da una legge regionale "europeistica" del 2006, che ho fortemente voluto e ritengo essere ancora all'avanguardia, è definita "sessione comunitaria". Visto che ormai sono più di dieci anni che mi occupo di politica europea, prima al Parlamento europeo e poi al "Comitato delle Regioni", interverrò con qualche ragionamento complessivo e di dettaglio per capire una serie di implicazioni che riguardano da vicino la nostra Autonomia speciale e il suo futuro. Due filoni storici che ci interessano sono: un pieno riconoscimento giuridico, ad esempio con due apposite direttive, delle zone di montagna e delle minoranze linguistiche ormai citate nei Trattati, ma la cui definizione certa avanza con timidezza per la prudenza della Commissione e il muro di gomma del Consiglio (gli Stati). Ma si profila finalmente uno spazio politico forte e nuovo di "spinta" su argomenti come questi e la nostra Valle potrebbe giocare un ruolo significativo, se lo volesse. Infatti il "Trattato di Lisbona" ha previsto una nuova forma di partecipazione popolare alle decisioni politiche dell'Unione europea, definita "l'iniziativa dei cittadini" (in francese "initiative citoyenne" suona meglio).   Per essere precisi il recente regolamento (UE) n. 211/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, riguardante appunto l'iniziativa dei cittadini consentirà dal 1° aprile 2012 ad un milione di cittadini di almeno un quarto degli Stati membri dell'Unione Europea di invitare la Commissione europea a proporre atti giuridici in settori di sua competenza. Gli organizzatori di un'iniziativa, dopo aver costituito un comitato composto da almeno sette cittadini dell'Unione Europea residenti in almeno sette diversi Stati membri, hanno un anno per raccogliere le firme. La Commissione ha quindi a disposizione tre mesi per esaminare l'iniziativa e decidere cosa fare. Se le proposte saranno sensate e ben scritte nessuno di fronte alla "force de frappe" di un milione di firme potrà fare finta di nulla!