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18 mag 2011

Discussione al CdR

di Luciano Caveri

Lo spagnolo Joaquin Almunia, attuale Commissario europeo alla concorrenza e politico socialista di lungo corso con un invidiabile curriculum, è venuto per la prima volta al "Comitato delle Regioni". Si sta occupando di rinnovare la normativa europea in materia di servizi pubblici nel loro rapporto con i principi di concorrenza, tema delicatissimo anche per la nostra Valle, esistendo un meccanismo assurdo che può portare a chiudere servizi importanti o a limitare misure compensative a sostegno dell'economia. In aula ho interloquito con Almunia e ho avuto l'onore di essere citato nelle repliche. Riassumo le mie tesi: l'importante è per le Regioni avere chiarezza nelle norme per sapere come comportarsi, ricordando come i servizi che si occupano della concorrenza in Commissione spesso siano troppo rigidi; è bene capire come i principi di concorrenza si debbano attenuare nelle zone svantaggiate (articolo 174 dei Trattati) come quelle di montagna per far vivere le comunità; in zone "marginali" la liberalizzazione e i principi di concorrenza rischiano di rendere difficili servizi pubblici come poste, telecomunicazioni, energia, trasporti, rifiuti e bisogna evitare che cadano sotto la scure della concorrenza settori come sanità, scuola, politiche sociali. Almunia, nella risposta, ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte: i servizi di interesse generale devono garantire l'eguaglianza dei cittadini e garantire ai territori "difficili", come quelli montani, i servizi universali; regole intelligenti di liberalizzazione non vogliono dire "tout court" privatizzazione; utile è rivedere gli orientamenti sugli aiuti di Stato su base regionale per consentire "eccezioni"; l'Europa potrebbe decidere di essere garanzia per mettere in chiaro la base non comprimibile nei livelli e nella qualità del servizio pubblico, che oggi spetta, a seconda dei casi, a Stato e Regioni. Insomma: nulla di semplice, ma bisogna farsi sentire e mai pensare che certi tecnicismi siano astratti. Può voler dire non avere più l'ufficio postale, non avere il segnale telefonico o Internet in certe zone o immaginare che si giunga a gare d'appalto in settori "sociali" impensabili.