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17 mag 2011

Una brutta siccità

di Luciano Caveri

I meteorologi televisivi, tranne le persone serie come il mio amico Luca Mercalli e il suo staff, sono garruli quando annunciano il bel tempo e depressi quando annunciano la pioggia, come se si sentissero in colpa. Il maltempo, in questa nostra società cittadina, è considerato una rottura, specie in Italia. Da settimane, invece, nelle vicine Francia e Svizzera parlano dei rischi crescenti della siccità, che ho visto di persona con lo stato in cui versa il lago di Gruyère, nel Cantone di Friburgo, quasi  del tutto scomparso. Come distruggere un'immagine da cartolina!  Ma naturalmente non è solo una questione paesaggistica perché ci sono danni palpabili nel settore agricolo e incognite varie per la penuria d'acqua. Ne discutono persino qui a Bruxelles, da dove scrivo, rimpiangendo - penso solo in parte - la pioggia del passato. Anche da noi la mancanza di precipitazioni, nonostante qualche rara pioggia, sommata al caldo che è stato talvolta torrido, potrebbe far danni seri e basta guardare la natura attorno a noi, comprese le zone d'alta montagna d'alpeggio, per capirlo. Bisogna stare di certo attenti anche al pericolo incendi perché, con questo secco, basta davvero poco. Non cadrò nell'ovvietà di maledire l'assenza delle mezze stagioni, ma da copione la primavera dovrebbe essere un periodo buono per le piogge e foriero di un clima umido, ma non è quanto avvenuto quest'anno. Non siamo ancora a livello di "danze della pioggia" (un tempo in verità e senza scherzi  le messe propiziatorie erano la normalità) ma auguriamoci che qualcosa cambi, altrimenti saranno guai.