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02 mag 2011

Niente soldi

di Luciano Caveri

Conosco Elio Vito, ministro per i rapporti con il Parlamento, dai tempi in cui era radicale. E' un napoletano svelto di comprendonio e lesto di favella, passato senza colpo ferire dalla scuola di Marco Pannella alla multicolore corte di "ex" arruolata da Silvio Berlusconi. Ieri, svelto e lesto come dicevo, rispondendo ad un opportuno atto ispettivo del deputato valdostano Roberto Nicco, ha seppellito la foga di elettrificazione dell'Ivrea-Aosta, capitanata da alcuni entusiasti. Cito un bel pezzo - a costo di andare lungo - dell'intervento del ministro Vito: «(...) Nella stessa tabella del contratto di programma è previsto un finanziamento di 40 milioni di euro per la progettazione esecutiva e la realizzazione del collegamento diretto della linea Chivasso-Aosta con la linea Torino-Milano, conosciuto come "Lunetta di Chivasso", e per altri interventi diffusi. L'attivazione della "Lunetta di Chivasso" è pianificata per l'anno 2016. La progettazione preliminare dell'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta con sistema 3 chilovolt è stata completata a giugno 2010 ed è stato avviato, presso il Ministero dell'ambiente, il procedimento di verifica e di assoggettabilità, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n.152 del 2006, e di valutazione d'incidenza, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n.357 del 1997. Il Ministero dell'ambiente, con provvedimento del 18 febbraio 2011, ha disposto l'esclusione del progetto dalla procedura di valutazione di impatto ambientale. Secondo il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la progettazione preliminare dell'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta ha preventivato in 81 milioni di euro la spesa di realizzazione dell'intervento che non ha, al momento, nessuna copertura finanziaria sia per la progettazione definitiva, sia per la realizzazione. I tempi stimati per la realizzazione dell'intervento di elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta sono di circa quarantatré mesi.(...) Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti evidenzia che la modernizzazione della linea ferroviaria Aosta-Chivasso è inserita fin dal 2006 in tutti i documenti di programmazione stipulati tra la Regione autonoma Valle d'Aosta e il Governo italiano e che nella rimodulazione dell'intesa istituzionale-quadro 2010, in corso di rielaborazione tra la regione e il Governo, l'opera continua a conservare il suo carattere di strategicità, peraltro confermato anche dall'Allegato infrastrutture alla Decisione di economia e finanza all'attenzione del Parlamento». Insomma: per ora sul progetto niente soldi da Roma e chi pensa di stornarli dalla "lunetta" (mai piaciuta ai pendolari eporediesi) dovrebbe sapere che il Bilancio dello Stato è rigido e non consente passaggi al volo. Ma aggiungerei due aspetti: dubito che il costo indicato sia veritiero perché troppo basso, come spesso fanno le Ferrovie, e confermo qui come esperti seri abbiano negato per scritto la fattibilità tecnica di posizionare, nelle sagome delle attuali gallerie, quanto necessario per elettrificare, indicando semmai l'obbligo di nuove gallerie. E poi, ammesso che ciò sia possibile e che ci vogliano "solo" tre anni e mezzo per il lavoro, questa chiusura rischia di essere letale. Perché non esplorare l'unica strada vera: quella di migliorie sulla linea e l'uso di treni con la doppia alimentazione diesel e elettrica per circolare sino ad Ivrea e dopo Ivrea? E non mi si dica che problemi di omologazione delle motrici "bifuel" sono più complessi di un'elettrificazione dell'intera linea che non ha i soldi per essere realizzata! E aggiungo, per chiarezza, che "battere cassa" alla Regione, in tempi di "vacche magre", non sarebbe logico per una linea che è statale. Spero solo che questa appello al buonsenso non mi trasformi in una "bestia nera" dell'elettrificazione, perché sono pronto ad essere convinto, a condizione di sciogliere i nodi principali.