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01 mag 2011

Brutto episodio

di Luciano Caveri

Torno oggi, dopo essermi informato, sul brutto episodio in corso in una parte delle celebrazioni del 25 aprile. Durante l'intervento, a nome dell'ANPI (l'associazione dei partigiani) di un 19enne che calca la mano sulle polemiche attuali sulla Resistenza, il picchetto dell'Esercito - immagino per decisione di qualche superiore, perché un picchetto di non si "autoscioglie" - se ne va e, se è vero quel che dicono le cronache, prima dell'inno valdostano se ne vanno anche alcune autorità. La logica è: troppo virulento e politicizzato l'intervento del giovane, che tra l'altro va "a braccio", cosa sconsigliabile per chi è alle prime armi, perché o sei un mostro di cultura e hai le doti di un Demostene in erba oppure i "grandi" lo avrebbero dovuto consigliare di avere, magari leggendolo prima, un testo scritto. Per altro, gli alpini hanno fatto malissimo a fare un gesto clamoroso e francamente non si capisce la mano tesa all'Anpi, cui viene proposto di salire al Castello Cantore (sede del Comando), come se esistesse una gerarchia fra associazione e militari! Per altro, appunto, l'Anpi dovrebbe esercitare maggior controllo ed è indubbio che, morti alcuni esponenti "equilibratori", esiste una certa tendenza della "Sinistra" di impossessarsi della Resistenza, che in Valle, più che altrove, ha avuto caratteristiche specifiche e pluraliste, mentre la scelta degli oratori, diversamente dal passato, appare ormai a senso unico. Lo dico con dispiacere e parlando per una famiglia, la mia, che sotto diverse forme e anche con diversi orientamenti ideologici, la Resistenza l'ha fatta. L'occasione serve a me per ricordare mio zio Antonio Caveri (di secondo nome Luciano e per questo porto questo nome), comunista, che era stato uno dei fondatori della "Jeune Vallée d'Aoste" ed all'epoca era uno dei capi della Resistenza alla Cogne, morto in uno stupido incidente (cadde una pistola e partì un colpo che lo uccise) il 28 aprile del 1945, quando nell'allora piazza Carlo Alberto (oggi piazza Chanoux) si festeggiava la Liberazione, avvenuta quel giorno.