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21 apr 2011

Suonare la carica

di Luciano Caveri

Se la politica fosse esclusivamente amministrazione - o solo una questione di redistribuzione di soldi pubblici - allora sarebbe ben triste cosa, che destinerebbe il politico ad essere niente altro che una specie di superdirigente. Ci riflettevo dopo aver avuto la soddisfazione di veder approvato in Commissione al "Comitato delle Regioni" il mio rapporto sulle minoranze linguistiche in Europa. Finita una prima scrittura e avuti diversi confronti e incontri, il varo del testo definitivo mi fa piacere e penso che sia bene confermare un interesse della nostra comunità di essere "traino" in questa tematica, che porta riconoscimenti politici e morali e un ruolo di cui essere fieri. Certo la prospettiva non è semplice: l'Unione europea è piena di minoranze linguistiche grandi e piccole e ogni Stato membro, con diverso grado d'intensità, assicura forme di riconoscimento e di tutela. Con il "Trattato di Lisbona", finalmente, c'è un quadro di riferimento comunitario, ma la Commissione è molto tiepida in questa materia perché sa bene che iniziative forti verrebbero cassate dal Consiglio e cioè dagli Stati. Ma tra breve sarà possibile, con iniziativa diretta dei cittadini, proporre direttive utili per l'Unione europea e qui si apre uno spazio politico enorme, che potrebbe portare ad una straordinaria mobilitazione, con raccolta di firme, in tutta Europa. Quando le istituzioni sonnecchiano, a suonare la carica devono essere i cittadini e la cosiddetta "società civile".