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17 apr 2011

Piccole cose esemplari

di Luciano Caveri

Per il suo valore esemplare, osservo con curiosità, perché ci vado spesso a correre, i destini del pezzo di pista ciclabile che collega Saint-Vincent a Châtillon. Costruita di recente dalla Comunità montana, come avvenuto in altri tratti lungo la Dora, fa parte della nota e condivisibile progettualità che mira ad avere nella vallata centrale una "spina dorsale" per sportivi e ciclisti (che credo - metto già le mani avanti - non siano compatibili con i cani che i padroni non mettono al guinzaglio). Ho cominciato a percorrere la pista quando era nuova di trinca e l'impressione era che dovesse essere ancora rifinita. Ma pian piano in questo ultimo anno la pista, al posto di essere completata, ha subito evidenti danneggiamenti nell'asfaltatura (segnalati con un cartello stradale, come se qualcuno si ponesse un problema di responsabilità in caso di incidente), una generale incuria ad esempio per l'eccesso di deiezioni animali lungo la strada (e in bici una "busa" nel posto sbagliato può essere causa di un bel capitombolo). Ma quel che stupisce è il susseguirsi di furti nelle palificazioni lungo la sponda della Dora: c'è chi ha spaccato il cemento per portarsi via i legni con un vero e proprio atto vandalico. Ed è bene ricordare come il senso civico assomigli ad una temperatura che si misura dalle piccole cose. Strutture "en plein air" di questo genere pongono dunque problemi di guardiania e di costante manutenzione, trattandosi di manufatti sportivi a tutti gli effetti e non di marginale viabilità secondaria.