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16 apr 2011

La necessaria vigilanza

di Luciano Caveri

Leggo di tanto in tanto, ma gli anni passano senza che la questione si chiuda, che ormai al Traforo del Monte Bianco le apparecchiature per il controllo dell'interdistanza fra i mezzi in transito sono pronte all'uso. Per ora chiunque transiti - e a me capita di farlo abbastanza spesso - si accorge che nessuno all'uscita ferma auto o TIR che ti viaggino subito dietro, mentre l'eccesso di velocità è certamente tenuto d'occhio e chi eccede viene fermato per essere multato dalle pattuglie in servizio. Si tratta di passare finalmente - e dopo tante promesse e sperimentazioni di cui sono stato testimone - dal semplice rilevamento alla sanzione del mancato rispetto della distanza di sicurezza di 150 metri, indicata lungo il tunnel da una serie di luci blu e che, da una banale verifica durante il transito, risultano snobbate da parecchi utenti. Lo scopo del mantenimento della distanza, previsto anche dalle normative europee di riferimento, è quello di evitare una delle cause delle molte concause che nel 1999 portarono al tragico e luttuoso rogo nel traforo, dove nel tempo le misure di sicurezza si erano allentate per massimizzare i profitti. Un rispetto rigoroso delle norme è l'unica cosa da fare, al di là delle dotazioni tecnologiche ovviamente d'avanguardia, per evitare nuovi incidenti.