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07 apr 2011

Marzo ha 30 giorni!

di Luciano Caveri

Sai quei dubbi mattutini come sono: ti svegli e ti chiedi, sin dal dormiveglia, se marzo abbia, come durata del mese, trenta o trentun giorni. Se fosse la prima ipotesi, allora sarei sereno, perché oggi saremmo, da calendario, niente altro che  il 1° aprile e quindi la convocazione del Consiglio Valle, che ho scorso stamattina, con all'ordine del giorno il punto riguardante l'allargamento della maggioranza regionale al Popolo della Libertà, sarebbe nient'altro che uno scherzo finale, ingegnosamente costruito in questi ultimi anni, per far credere che la bizzarria di un accordo del partito berlusconiano con l'Union Valdôtaine può essere una realtà e non una colossale montatura per ridere. Vedo già il titolo del Peuple: "Un poisson d'Avril!" e l'editoriale del presidente Ego Perron con l'incipit del genere: "Contre le risque de s'ennuyer, il fallait réagir avec une blague de saison...". Il mio "Fin de citation" sarebbe questo: "Ma façon de plaisanter, c'est de dire la vérité. C'est la plaisanterie la plus drôle du monde" di George Bernard Shaw. All'interno immagino poi articolesse dei diversi esponenti che raccontano la burla e il disegno di un pesce - magari una carpa - da ritagliare per la gioia dei nostri bambini. Un "pesce d'aprile", insomma. Mi era venuto qualche dubbio di una vasta messa in scena che non ha lesinato in spese con la recita di molti figuranti e la trama di un thriller avvincente che prevede una sceneggiatura robusta e una regia "di polso". Certo a considerare le alleanze elettorali del 2008, con il "patto" fra alleanze autonomiste, la solidità del Governo regionale in carica e i suoi numeri, la forza della nostra autonomia nelle trattative a Roma, gli ideali federalisti dell'UV e l'attualissimo - in Regione - "ni droite, ni gauche", le vicende note e chiare del berlusconismo e dintorni non potevo non capire che si trattava di una trappola, al posto di cascarci dentro miseramente come un somaro. Ma mi sta bene: è una punizione per la mia supponenza e credo che dovrò stare ancora in fondo alla classe con il cappello d'asino in testa finché lo dirà il maestro. Oddio, ma cos'è quel 31 marzo che vedo sul calendario?!?