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15 feb 2011

La Legione Straniera della politica

di Luciano Caveri

Capisco che, oggi come in passato, in nome della realpolitik, si tende ad essere di "bocca buona". Voglio da questo punto di vista restare démodé nel pensare che il trasformismo sia stato e resti un fenomeno all'italiana aberrante e non mi consola che - sotto diverse forme - lo si pratichi da 150 anni. Quel che conterebbe, insomma, sarebbero i risultati: per cui, come Faust, ci si può allegramente lanciare in patti luciferini; se c'è bisogno di trenta denari Giuda ce li ha e si possono accettare; se alle porte vedi un bellissimo cavallo di legno portatelo a casa, poco importa che possa essere un cavallo di Troia; se conosci il dottor Jekyll simpatizza pure con lui e non preoccuparti di mister Hyde. Si potrebbe proseguire a lungo fra il serio e il faceto, ma talvolta si ride per non piangere. Ci pensavo leggendo le biografie di alcuni de "I Responsabili", il gruppo multicolore di transfughi (tipo Legione Straniera) che hanno "salvato" il Governo Berlusconi in alcune votazioni topiche. E ora il perimetro potrebbe allargarsi a La Destra che entrerebbe al Governo, sdoganando così questa destra fattasi estrema che non nasconde la propria simpatia per il fascismo. Ma credo che anche questo sia ormai digeribile: bisogna essere moderni e utilitaristici, pronti a tutto per fare davvero di necessità virtù. Consiglierei perciò di cancellare una vecchia e desueta massima di Emmanuel Kant: "La morale n'est donc pas à proprement parler la doctrine qui nous enseigne comment nous devons nous rendre heureux, mais comment nous devons nous rendre dignes du bonheur".