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31 gen 2011

Omo su de tera

di Luciano Caveri

Capita, nel rovistare in vecchie carte, di trovare delle lettere scritte da degli amici, quando in passato la lettera era uno strumento usuale. Oggi tutto è diverso: la lettera è un fatto raro ed è legata più a felicitazioni o a partecipazione a qualche evento. Vale invece la posta elettronica o addirittura l'sms con un linguaggio diverso più breve e più secco, che va subito al sodo, togliendo premesse e conclusioni. Ci pensavo ieri quando, più meno nello stesso istante, mi è arrivata una mail di un amico che non sentivo da tempo che è venuto qui nel sito e mi ha scritto un e-mail «ho letto il tuo curriculum e devo dire che non è niente male», poi un sms, come un fulmine «l'evanescente profilo che hai assunto non è consono alla tua intelligenza e alla tua cultura. "Omo su de tera"...» Vedete come sono le cose: dall'agro al dolce ma con osservazioni che ti fanno riflettere. Credo in effetti che la mia posizione pubblica di oggi non sia delle più semplici da spiegare soprattutto a chi ti sia amico e vorrebbe che mi smarcassi dai rischi di una "palude Stigia" in cui ci si trova imprigionati dal conformismo e da decisioni assunte senza un reale confronto. Il caso in corso è quello dell'ingresso del PdL nella maggioranza regionale, di cui ieri per la prima volta si è parlato al Gruppo dei consiglieri dell'UV e dove ho espresso tutte le ragioni per le quali ritengo inopportuno un passo di questo genere e certo avrò occasioni per spiegare le mie ragioni. Ma il paradosso è che mentre si avviano procedure democratiche per assumere una decisione, leggi altrove di incontri brevi o lunghi in cui il Presidente della Regione con esponenti "pidiellini" sembra perseguire tout seul l'allargamento apparentemente non ancora deciso... Così, a maggior ragione, rifletti su certi messaggi.