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04 ago 2010

La festa non si ferma

di Luciano Caveri

«Lo spettacolo deve continuare». Così devono aver pensato gli organizzatori tedeschi di quel festival techno, la "Love parade", a Duisburg, pur consci della strage causata da una ressa trasformata in dramma per quell'effetto tristemente noto causato da una folla impazzita. Leggo che la mancata sospensione dei concerti e della serata di ballo (sballo?) di massa (per me la techno è incomprensibile nella sua ipnotica ripetitività, ma è ovviamente un fatto generazionale visto che i miei figli se la ridono della disco music...) è stata presa per evitare che si creassero proteste violente per l'interruzione della festa e un improvviso deflusso potenzialmente pericoloso. Trovo che questa scelta sia stata la perla di un insieme incredibile di errori che mostrano come le enormi manifestazioni di massa abbiano componenti di pericolosità che non debbono mai essere sottostimate. Le misure di sicurezza, particolarmente complesse e barocche nella legislazione italiana, sono spesso considerate una rottura di scatole, ma è solo la prevenzione ad evitare tragedie come questa.