«Nonna, che bocca grande che hai!»
L'altro giorno in Consiglio Valle ho ascoltato i rappresentanti degli allevatori di ovini e caprini preoccupati per il ritorno dei lupi in Valle d'Aosta.
Va detto che il dato è incontestabile ed è probabile che già dei lupacchiotti si aggirino da qualche parte in Valle a dimostrazione che non sono solo più "lupi solitari" quelli che si sono installati sul nostro territorio.
Ovvio che chi ha delle mandrie non nasconda la preoccupazione per i danni e per i costi dovuto a maggior sorveglianza di pastori e all'ausilio di recinti elettrificati. La richiesta di alcuni è: finanziamenti adeguati perché i limiti europei in de minimis non bastano; abbattimento dei lupi o da parte degli stessi allevatori se necessario o da parte delle autorità per motivi di emergenza.
Io ho solo ricordato che il lupo per la legislazione europea, direi frutto della crisi del passato che aveva portato alla scomparsa del lupo oggi ben presente in molti Paesi dell'allargamento e in fase di ritorno negli altri Paesi da dove era sparito, è una specie non cacciabile in modo molto stringente e le deroghe non sono per nulla banali.
Cresce in generale il numero di "selvatici" e la ri-naturalizzazione offre sorprese mica da ridere.
Nelle Alpi orientali è scattata ormai la sindrome da ritorno dell'orso!
Altro che Cappuccetto Rosso...
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Commenti
Selvatici in città...
questo è uno strano fenomeno sempre più diffuso: cinghiali, volpi, faine, scoiattoli e altre specie sono sempre più presenti nelle periferie e spesso anche quasi nel centro (alcune settimane fa un cinghiale era a duecento metri da casa mia zona stazione Brignole in centro Genova)
Vi auguro che in Valle non si diffonda un selvatico infinitamente piccolo che sta diventando il terrore del Tirolo e anche del mio entroterra: la zecca...
Portato e diffuso da quei bellissimi animali che i piccoli chiamano "Bambi", cioè caprioli, daini e cervi, le zecche diffondono malattie tremende e io non riesco più a fare una passeggiata tranquilla sull'Alta Via dei Monti Liguri senza il terrore di prenderne qualcuna. Quest'anno per ora due, cosa che non mi capitava in Valpelline o a Ollomont, bisogna proprio che riprenda l'abitudine a ritornare lì, ma settimanalmente mi sarebbe scomodo...
Che orrore!
So che noi purtroppo si registrano casi di Leishmaniosi, una malattia parassitaria che può colpire sia gli esseri umani sia gli animali e che è arrivata per i cambiamenti climatici!
Non è la prima volta che ne parliamo...
nel 1999 ho seguito questo progetto piemontese per motivi personali. A quanto pare i risultati ci sono. Il progetto è da far crescere e , soprattutto, da insegnare agli allevatori a tornare ad accettare il lupo.
L'introduzione di cani "da guardiania", di recinti elettrificati, dei muli stanno dando risultati.
Se leggete i dati riassuntivi vedrete che c'è anche il pericolosissimo fenomeno dei cani randagi, decisamente più preoccupante rispetto al lupo: non ha paura dell'uomo.
Leggevo anche che la determinazione di «chi è stato» a assalire il bestiame è difficile. Nel 1999 una bella mostra itinerante si era mossa nelle varie località piemontesi interessate dal fenomeno.
Magari facciamo un lavoro anche noi?
Recentemente mia figlia...
è stata morsa in viso da un cane domestico ed apparentemente mansueto.
Gli animali sono animali e spesso ci dimentichiamo di ciò.
Concordo sul fatto che i cani selvatici sono pericolosissimi così come alcune razze di cani che solo delle menti disturbate possono comprare.
Il lupo ha paura dell'uomo e quando ne sente l'odore scappa.