In lode della gita scolastica

Una gita in giro per AostaIl mondo virtuale, fatto di messaggini e chat, colpisce duro sui ragazzini di oggi. Una socialità remotata e virtuale che rischia, almeno in parte, di sostituirsi al "vis à vis".
Ecco ergersi ancor di più, nella sua plasticità, l'importanza della gita scolastica come luogo reale in cui - ne siamo stati tutti testimoni - nascono e si sviluppano amicizie, si annusa la vita, si scoprono cose. In sintesi, con qualche goliardata, ci si "disciulava", sapendo che dalle elementari attraverso le medie sino alle superiori c'era una discreta escalation nelle mete, nei mezzi di trasporto e negli annessi e connessi.
Oggi, così leggo e così vedo dai miei ragazzini, la gita scolastica è in crisi e si è fatta quasi sempre breve. Immagino che così sia per le paure di chi deve accompagnare e teme per le crescenti responsabilità e per i timori di noi genitori tremebondi, pronti a scaricare su altri le eventuali scemenze dei nostri pargoli. 
Peccato, perché oggi della gita scolastica - anche se lo annoto tardivamente a fine anno - ce ne sarebbe, come dicevo, ancora più bisogno.

Commenti

Avendo molti amici insegnanti...

ti confermo che molti temono la responsabilità di portare in gita un gruppo di ragazzi, e quindi le gite di istruzione non si fanno.

Reponsabilità...

anche i parenti temono le responsabilità ormai, figuriamoci gli insegnanti.
E' più facile evitare che mettersi alla prova, ignorando che, forse, con poco sforzo si potrebbero avere tante gioie che sicuramente compenserebbero il peso di mettersi in gioco, a scuola ed in famiglia.

Peccato...

per i ragazzi...

Posso invece...

portarvi l'esempio positivo degli insegnanti della scuola materna (!) di Nus, che hanno organizzato nel corso dell'ultimo anno:

  • gita all'apiario di Saint-Marcel;
  • pomeriggio al cinema a Quart;
  • pomeriggio sulla neve a Saint-Barthélemy;
  • gita pomeridiana all'osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy;
  • gita alla "Fiera del libro" di Pont-Saint-Martin;
  • gita al "Concours Cerlogne" a La Thuile;
  • gita serale al planetario di Saint-Barthélemy.

e forse me ne dimentico qualcuna.

Diciamo che non è il mondo che è diventato più difficile. E' invece forse sempre più difficile trovare insegnanti che abbiano voglia di fare qualcosina più del minimo indispensabile.

Direi che alle materne...

non si arrampicano alle finestre per "assaltare" le camere delle ragazze, non fumano e non bevono, non scappano dall'albergo per vagabondare la notte...

I miei amici insegnanti...

raccontano di notti in bianco per cercare di tenere sotto controllo i ragazzi (e le ragazze) scatenati.
Del resto io stesso ricordo le gite scolastiche un po' come una "zona franca" in cui si diventava tutti più cretini di quanto eravamo.

Io sono insegnante...

La gita potrebbe essere un'ottima occasione di socializzazione con i ragazzi, sono da circa trent'anni in licei o tecnici, ma oggi le responsabilità sono veramente eccessive, io tornavo da cinque giorni all'estero e mi ci volevano almeno due settimane per recuperare le notti in bianco.
Troppo spesso si deve andare all'ospedale con allievi in coma etilico, per non pensare al resto... Mettersi in discussione va bene, ma rischiare la galera per qualche monata fatta in attimi di bischeraggine no, non va bene, e credete, anche le persone più insospettabili si trasformano...
Poi ci mancava lo spirito di "Facebook" e di "YouTube" per peggiorare le cose, peccato!

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