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23 lug 2009

Unesco

di Luciano Caveri

Le Dolomiti "patrimonio dell'umanità". La notizia serve ai Verdi locali per rilanciare la candidatura del Monte Bianco, un loro vecchio cavallo di battaglia. Per carità, basta scorrere l'elenco dei siti mondiali che hanno ottenuto il titolo per avere conferma che questo riconoscimento - privo di qualunque finanziamento e dunque onorifico - non si nega a nessuno tali, tante e così disparate sono le località - ormai quasi novecento in totale - che hanno ottenuto il label dell'Unesco. A me sembra un tantino logoro questo "patrimonio dell'umanità", i cui tratti distintivi risalgono ad una Convenzione del 1972, se pensiamo che sono diventati tali nel tempo dal centro di Roma ai trulli di Alberobello, dalla Costa amalfitana all'arte rupestre della Valcamonica, da Venezia alla sua Laguna alle Isole Eolie. Chi lo sapeva? Interessante, invece, era quella proposta, a carattere internazionale, di fare dei walser "patrimonio orale e immateriale" dell'Unesco per esaltare la particolarità di una cultura. Dossier che temo sia sparito in qualche cassetto.