Fare i conti senza l'oste

cartello_na_italie.jpgCome da me scritto più volte, il federalismo fiscale sta prendendo una brutta piega.
Ecco giustappunto l'idea di sveltire, presto e subito, i "tagli" per i riparti fiscali per le Autonomie differenziate del Nord.
Triste epilogo che mostra il volto truce del disegno pseudofederalista, che doveva essere la panacea per tutti e diventa invece un inspiegabile regolamento di conti.
A nessuno interessa l'idea che i valdostani potrebbero arrabbiarsi davvero per un tentativo di cambiare le regole senza il necessario consenso?

Commenti

Alla fine mi ripeto...

Che sia un male del nostro tempo?
Pretendiamo e brandiamo, come una spada, la globalizzazione, anche dell'informazione, e poi, invece di confrontarsi, si cerca lo scontro, siamo in democrazia e non in monarchia assoluta, dando per scontate decisioni importanti. Partiamo dalla legge sulle elezioni europee. Non c'è stato giornale che non lo abbia definito "blitz trasversale" asse Silvio/Massimo, in barba a tutti gli altri. Adesso "non" ci si scontra sul federalismo fiscale.
Voglio vedere quando il flemmatico ministro Fitto, metterà insieme la commissione che "ascolterà" (ascolterà?) anche la particolare VdA.
La fama della Valle d'Aosta è di essere crogiolo di popoli e quindi di saper vivere. Perché preferisco avere una lite con una regione che funziona? Probabilmente per imporre l'allineamento a tutti i costi?
E poi, quale allineamento? La concertazione è, ormai, un termine improprio da sala teatrale dedita anche alla musica. Spero che, in Valle, partano iniziative politiche che scongiurino problemi sociali. Io non amo la scritta "Na l'Italie".
E' un brutto sintomo, magari vecchia scritta, ma attuale. Forza politica, quella vera!

Vecchia scritta...

Infatti è una vecchia scritta, ma la ritenevo significativa perché sono sempre stato di una formazione diversa.
Di chi ha creduto al dialogo, contro ogni forma di estremismo e di violenza e mi riferisco per fortuna a quella verbale. Ma questo atteggiamento non vuol dire che non si debba essere vigili e pronti per una battaglia politica pacifica ma decisa. Molto molto decisa.

Ne sono consapevole.

Quindi, nuovamente, forza politica!

Federalismo povero...

Si dice che la riforma federalista andrà a danneggiare pesantemente le entrate regionali e di conseguenza le tasche di noi utenti valdostani.
Visto che la riforma andrà comunque avanti, non sarebbe ora come contropartita di andare a mettere all'incasso la cambiale "zona franca"?
Goodnight.

Strana storia...

La "Zona franca integrale", come prevista dallo Statuto di autonomia, è di fatto ormai non praticabile specie per l'evoluzione europea in merito.
Per altro la strada del riparto fiscale, su cui oggi si base il nostro ordinamento finanziario, risulta di fatto alternativa ad un sistema di Zona franca che ha nella detassazione il suo punto di forza.
Tuttavia una strada esiste: oggi sul territorio europeo sono concessi "punti franchi", cioè zone ben delimitate dove la logica è quella di avere imprese o servizi con vocazione forzatamente extraeuropea, visto il Mercato unico.
Sotto la mia Presidenza avevamo avviato una discussione sullo Stato per una norma d'attuazione dello Statuto.

Fronte comune...

A questo punto bisogna riprendere in mano la questione e fare in modo che anche questa normativa della nostra carta statutaria trovi piena attuazione adattandola alla realtà contingente.
Ruolo di primo piano e di propulsore di questa piena attuazione oltre al governo della Regione e dei Parlamentari è senza dubbio la Commissione Paritetica.

E comunque...

ho sempre trovato disgustose e penose le scritte su muri e cartelli come quella nella foto qua sopra...
Siamo in Italia e la "battaglia" la si combatte all'interno dello stivale senza spinte secessionistiche inutili.

I convinti...

ci sono dappertutto.

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