January 2021

Che riapra lo sci!

Sci fermi...Mi manca lo sci. Mi è capitato di trovare qualcuno che mi chiede: «Ma scii ancora?». Certo che scio ed anche in velocità, prediligendo le piste più difficili. Finché il fisico tiene perché mai dovrei venire meno a quel gesto meraviglioso dello scivolare?
Come tanti bambini valdostani ho cominciato da piccolo con attrezzatura degna di Amundsen. Ho dei vecchi "super8" in cui appaio con maglioni fatti a mano, giacche a vento ataviche, cappello con il pon pon, sci di legno e scarponi di cuoio con i lacci e soprattutto intento, per i primi rudimenti, a fare la scaletta tipo Fantozzi. Ho poi memoria delle piste battute in modo sommario con gobbe degne del deserto e ghiaccio vivo in certe circostanze. Poi mi sono evoluto, seguendo le novità della tecnica, che rendono oggi lo sci uno sport molto tecnico con attrezzature performanti e più confortevoli.

Caro Sant'Orso...

Lo stand installato in piazza Chanoux ad AostaCaro Sant'Orso,
so bene come questa edizione della "Foire" ti addolori per via della mancanza fisica di espositori e folla. D'altra parte la pandemia è la pandemia e neppure tu, Santo guaritore, saresti in grado di far sparire il virus con uno dei tuoi miracoli. Così questa edizione è diventata digitale, approfittando del Web, per mantenere un filo sottile di presenza.
Immagino il tuo stupore su che cosa sia questo Web. Diciamo che è la versione aggiornata ai tempi nostri dei sistemi ingegnosi che un tempo collegavano i castelli della Valle per trasmettere notizie ed allerta e sono una versione attuale dei capitelli che raccontano storie nel chiostro della chiesa a te dedicata ad Aosta.
Per il resto, caro Orso, sappi quanto ci manchi la tua "Foire".

Niente luce in fondo al tunnel

La crisi di Governo non mi appassiona. Ne ho vissute parecchie alla Camera con interessanti consultazioni con Presidenti della Repubblica e presidenti del Consiglio incaricato. Per cui dovrei mostrare un interesse "professionale".
Ma non ce la faccio proprio e compatisco Sergio Mattarella, galantuomo con cui ho passato anni di lavoro comune, che ha a che fare con molti degni di uno zoo. Al posto di trovare soluzioni di alto livello, gli propongo di riciclare per la terza volta Giuseppe Conte, che sembra una pizza da guarnire con quel che passa il convento, pur di salvare il salvabile con stomaci di ferro.
Regista è tal Goffredo Bettini, figura di terza fila del mondo già comunista, assurto a maître à penser del declino del Partito Democratico, riuscendo nel miracolo - per evitare Matteo Salvini, questo alibi multiuso - di saldare "pentastellati" e "contiani" già giudicati dal loro lavoro mediocre.

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