Da tempo ci si interroga sulla fattibilità di grandi manifestazioni popolari in questa situazione particolare di un'epidemia che, attenuatasi nel corso dell'estate, ora rialza la testa. Purtroppo anche da noi le percentuali dei contagiati, soprattutto rispetto ai tamponi effettuati, non promettono nulla di buono. Non lo dico per allarmismo, ma perché credo che la soglia di attenzione deve accrescersi, dopo un periodo estivo in cui ci si è sentiti troppo liberi, pur sapendo dei rischi reali della seconda ondata.
Pensando al calendario autunno-inverno, normalmente fra i momenti più significativi di grande riunione ci sarebbero stati le finalissime delle "Reines", rese impossibili per l'annullamento del calendario delle eliminatorie. Ci sarà lo stesso, in tono minore, una esibizione sempre nella penultima domenica di ottobre, ma nulla di comparabile con quanto avveniva normalmente.